Il poeta napoletano Scipione Capece nel finale del suo poema didascalico De principiis rerum stampato nel 1546 fa una riflessione sul suo soggiorno a Salerno, che si colloca fra il 1543 ed il 1549 e che egli ha poeticamente connotato come “esilio” e “lontananza dalla patria”. L’intervento si prefigge di indagare sulla questione del rapporto di tale finale ispirato alla poetica dell’esilio col resto dell’opera ed inserisce le argomentazioni del Capece nel contesto politico e religioso della Napoli degli anni ’40 del XVI secolo.
Scienza consolatoria? Esilio e lontananza dalla patria nel poema didascalico di Scipione Capece "De principiis rerum" (1546) / Germano, Giuseppe; Iacono, Antonietta; Sabbatino, Pasquale. - (2016).
Scienza consolatoria? Esilio e lontananza dalla patria nel poema didascalico di Scipione Capece "De principiis rerum" (1546)
GERMANO, GIUSEPPE;IACONO, ANTONIETTA;SABBATINO, PASQUALE
2016
Abstract
Il poeta napoletano Scipione Capece nel finale del suo poema didascalico De principiis rerum stampato nel 1546 fa una riflessione sul suo soggiorno a Salerno, che si colloca fra il 1543 ed il 1549 e che egli ha poeticamente connotato come “esilio” e “lontananza dalla patria”. L’intervento si prefigge di indagare sulla questione del rapporto di tale finale ispirato alla poetica dell’esilio col resto dell’opera ed inserisce le argomentazioni del Capece nel contesto politico e religioso della Napoli degli anni ’40 del XVI secolo.File | Dimensione | Formato | |
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