La scheda si riferisce al Codice Corazza, apografo vinciano custodito presso la Biblioteca Nazionale di Napoli, a cui l'autore ha dedicato una recente monografia. Si tratta di una silloge seicentesca curata da Cassiano dal Pozzo per il Cardinale Francesco Barberini e rientrante in un repertorio di apografi redatti tra Roma e Milano intorno al 1640 sulla base dei testi originali di Leonardo, all'epoca custoditi presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano e oggi a Parigi, dedicati alla pittura e alla rappresentazione delle figure umane e del paesaggio, all'architettura, all'ingegneria, alle scienze fisiche e naturali; a seguito dell'operazione condotta da dal Pozzo, nel 1651 fu edito a Parigi il Trattato della Pittura, tratto dal Codice Urbinate dell'allievo di Leonardo Francesco Melzi, mentre il Codice napoletano non venne mai pubblicato. Nel 1766 il manoscritto giunse in possesso di Vincenzo Corazza, illuminista bolognese, che dal 1784 al 1799 fu a Napoli, alla corte di Ferdinando IV, svolgendo le funzioni di istitutore dei principi reali. Ritenuto il massimo esperto di Leonardo del suo tempo, egli dedicò lunghi studi al Codice e e alla lezione vinciana, nel contesto del dibattito scientifico e artistico settecentesco italiano ed europeo.
Cassiano dal Pozzo (1588-1657), attribuito a / Codice Corazza c. 1640 / Buccaro, Alfredo. - (2017), pp. 186-191.
Cassiano dal Pozzo (1588-1657), attribuito a / Codice Corazza c. 1640
BUCCARO, ALFREDO
2017
Abstract
La scheda si riferisce al Codice Corazza, apografo vinciano custodito presso la Biblioteca Nazionale di Napoli, a cui l'autore ha dedicato una recente monografia. Si tratta di una silloge seicentesca curata da Cassiano dal Pozzo per il Cardinale Francesco Barberini e rientrante in un repertorio di apografi redatti tra Roma e Milano intorno al 1640 sulla base dei testi originali di Leonardo, all'epoca custoditi presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano e oggi a Parigi, dedicati alla pittura e alla rappresentazione delle figure umane e del paesaggio, all'architettura, all'ingegneria, alle scienze fisiche e naturali; a seguito dell'operazione condotta da dal Pozzo, nel 1651 fu edito a Parigi il Trattato della Pittura, tratto dal Codice Urbinate dell'allievo di Leonardo Francesco Melzi, mentre il Codice napoletano non venne mai pubblicato. Nel 1766 il manoscritto giunse in possesso di Vincenzo Corazza, illuminista bolognese, che dal 1784 al 1799 fu a Napoli, alla corte di Ferdinando IV, svolgendo le funzioni di istitutore dei principi reali. Ritenuto il massimo esperto di Leonardo del suo tempo, egli dedicò lunghi studi al Codice e e alla lezione vinciana, nel contesto del dibattito scientifico e artistico settecentesco italiano ed europeo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.