La condizione attuale del Comune di Melito di Napoli, per quanto attiene alla definizione delle problematiche da risolvere con la redazione del nuovo strumento urbanistico del PUC, deve essere iscritta all'interno di una visione più generale della costituenda area metropolitana di Napoli. Il prossimo programma europeo di investimenti per il 2014–2020 richiede la massima attenzione per la conclusione dell’iter di Piano Urbanistico Comunale e della risoluzione delle pratiche di condono per poter dare attuazione a progetti congruenti con un nuovo strumento di valorizzazione del territorio. Il Comune di Melito di Napoli deve essere dotato della strumentazione urbanistica adeguata per affrontare la nuova sfida della programmazione europea. Sono sostanzialmente tre gli assi della governance urbanistica che si intende perseguire: 1. Accessibilità e connessione ai sistemi nazionali ed internazionali delle comunicazioni ferro-gomma-aria. Asse Mediano e Circumvallazione Esterna devono concludersi come Ring e agganciarsi direttamente al grande scambiatore ferro-gomma della nuova stazione del Metrò Giugliano-Melito- Mugnano, considerando, inoltre, il terminale dell’Asse Mediano a Capodichino Aeroporto; 2. Centro Direzionale Area Nord della Metropoli Napoletana in corrispondenza del tracciato e delle stazioni del Metrò Giugliano-Melito-Mugnano come la Défense per Parigi; il centro degli affari e delle sedi istituzionali dell’area nord della metropoli napoletana sarebbe agganciato direttamente alla rete su ferro e, dunque, ai poli e alle centralità urbane indicate sia nel PTR che nel PTCP di Napoli; 3. Scuola, formazione, ricerca e innovazione per la costruzione del sistema integrato del sapere e della conoscenza finalizzato ad elevare culturalmente le nuove generazioni alla dimensione europea ed internazionale. La città creativa ed innovativa nasce dal progetto integrato “scuole in open space” flessibili e in continuo mutamento dello spazio e dei contenuti didattici; i nuovi poli scolastici devono essere coniugati alle attrezzature sportive e ricreative destinate anche al tempo libero. Il Comune di Melito di Napoli, come tutti i Comuni satelliti delle conurbazioni metropolitane italiane, ha subito negli ultimi trent'anni un enorme incremento demografico dovuto ad un fenomeno di vera e propria espulsione di popolazione dalla Città di Napoli causato dalla terziarizzazione della città contemporanea e dal conseguente utilizzo improprio del patrimonio abitativo privato disponibile nel capoluogo regionale, terzo polo urbano italiano e primo del Mezzogiorno, per funzioni urbane delle sedi provinciali e regionali di enti, società e pubbliche amministrazioni. A questo fenomeno si è aggiunto il più generale processo di urbanesimo che, nel Sud Italia, con quasi un secolo di ritardo, ha interessato l’intera area metropolitana regionale, che oggi si estende da Caserta all’Agro Nocerino-Sarnese senza soluzione di continuità, e che in Provincia di Napoli, in particolare nei Comuni più prossimi al capoluogo, ha assunto dimensioni insostenibili con effetti socioeconomici drammatici.Il processo di sovra-urbanizzazione e sovrappopolazione, privo di qualsiasi regia pubblica di governo della programmazione sia territoriale che dello sviluppo, ha interessato “le campagne più fertili del pianeta” compromettendo irreversibilmente l’ecosistema rurale regionale, l’antica Campania Felix, il primo e più efficace modello di competitività e attrattività territoriale di area vasta mai realizzato nella storia dell’umanità.
Comporre con la natura: progetti di architettura e giardini. Il caso studio delle scuole di Melito di Napoli / Buondonno, Emma. - 1:(2017), pp. 1-96.
Comporre con la natura: progetti di architettura e giardini. Il caso studio delle scuole di Melito di Napoli.
BUONDONNO, EMMA
2017
Abstract
La condizione attuale del Comune di Melito di Napoli, per quanto attiene alla definizione delle problematiche da risolvere con la redazione del nuovo strumento urbanistico del PUC, deve essere iscritta all'interno di una visione più generale della costituenda area metropolitana di Napoli. Il prossimo programma europeo di investimenti per il 2014–2020 richiede la massima attenzione per la conclusione dell’iter di Piano Urbanistico Comunale e della risoluzione delle pratiche di condono per poter dare attuazione a progetti congruenti con un nuovo strumento di valorizzazione del territorio. Il Comune di Melito di Napoli deve essere dotato della strumentazione urbanistica adeguata per affrontare la nuova sfida della programmazione europea. Sono sostanzialmente tre gli assi della governance urbanistica che si intende perseguire: 1. Accessibilità e connessione ai sistemi nazionali ed internazionali delle comunicazioni ferro-gomma-aria. Asse Mediano e Circumvallazione Esterna devono concludersi come Ring e agganciarsi direttamente al grande scambiatore ferro-gomma della nuova stazione del Metrò Giugliano-Melito- Mugnano, considerando, inoltre, il terminale dell’Asse Mediano a Capodichino Aeroporto; 2. Centro Direzionale Area Nord della Metropoli Napoletana in corrispondenza del tracciato e delle stazioni del Metrò Giugliano-Melito-Mugnano come la Défense per Parigi; il centro degli affari e delle sedi istituzionali dell’area nord della metropoli napoletana sarebbe agganciato direttamente alla rete su ferro e, dunque, ai poli e alle centralità urbane indicate sia nel PTR che nel PTCP di Napoli; 3. Scuola, formazione, ricerca e innovazione per la costruzione del sistema integrato del sapere e della conoscenza finalizzato ad elevare culturalmente le nuove generazioni alla dimensione europea ed internazionale. La città creativa ed innovativa nasce dal progetto integrato “scuole in open space” flessibili e in continuo mutamento dello spazio e dei contenuti didattici; i nuovi poli scolastici devono essere coniugati alle attrezzature sportive e ricreative destinate anche al tempo libero. Il Comune di Melito di Napoli, come tutti i Comuni satelliti delle conurbazioni metropolitane italiane, ha subito negli ultimi trent'anni un enorme incremento demografico dovuto ad un fenomeno di vera e propria espulsione di popolazione dalla Città di Napoli causato dalla terziarizzazione della città contemporanea e dal conseguente utilizzo improprio del patrimonio abitativo privato disponibile nel capoluogo regionale, terzo polo urbano italiano e primo del Mezzogiorno, per funzioni urbane delle sedi provinciali e regionali di enti, società e pubbliche amministrazioni. A questo fenomeno si è aggiunto il più generale processo di urbanesimo che, nel Sud Italia, con quasi un secolo di ritardo, ha interessato l’intera area metropolitana regionale, che oggi si estende da Caserta all’Agro Nocerino-Sarnese senza soluzione di continuità, e che in Provincia di Napoli, in particolare nei Comuni più prossimi al capoluogo, ha assunto dimensioni insostenibili con effetti socioeconomici drammatici.Il processo di sovra-urbanizzazione e sovrappopolazione, privo di qualsiasi regia pubblica di governo della programmazione sia territoriale che dello sviluppo, ha interessato “le campagne più fertili del pianeta” compromettendo irreversibilmente l’ecosistema rurale regionale, l’antica Campania Felix, il primo e più efficace modello di competitività e attrattività territoriale di area vasta mai realizzato nella storia dell’umanità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.