Le complesse relazioni tra le molteplici funzioni di salvaguardia del patrimonio storico ambientale e paesaggistico di Napoli caratterizzano questi luoghi che richiamano ai culti di epoca classica, alla ritualità delle feste religiose, alla cultura dell’Umanesimo, al legame dei cittadini con la spiaggia e il mare implicando una (de)limitazione degli spazi verdi. Tali limitazioni hanno condizionato la configurazione spaziale della zona che da insieme continuo ad alto valore naturalistico è passato a sistema urbano edilizio densamente abitato. La natura, le emergenze archeologiche e architettoniche tra Via Piedigrotta, Piazza Sannazzaro e Largo Sermoneta, sono gli elementi determinanti dell’intervento che mira al recupero prudente e a sollecitare un possibile alleggerimento di elementi che amplificano i fattori di degrado ambientale e di occultamento delle visuali panoramiche. Lo studio del luogo, nel confronto tempo-spazio, inquadra, da un lato, il rapporto tra storia, territorio e identità e, dall’altro, la rispondenza ai bisogni della comunità urbana e turistica in termini di vivibilità e fruibilità dell’area che contiene la collina di Posillipo, le Chiese di S. Maria di Piedigrotta e di S. Maria del Parto, le Stazioni e la Funicolare di Mergellina, le gallerie di connessione tra la piana alluvionale della conca di Fuorigrotta-Coroglio e il cratere di Chiaia. Mergellina si distingue come attrattore turistico per l’approdo della nautica da diporto e per la presenza di chalet/ristoranti, ma è priva d’idonei punti informativi relativi al carattere naturalistico, storico, culturale, urbanistico e sociale. Il progetto intende potenziare il sistema di relazioni tra le funzioni socio-ambientali e paesaggistiche dell’area e accrescere la cultura mediterranea di coesione tra i cittadini e il territorio attraverso strategie diverse e complementari: 1) Promozione del luogo e delle preesistenze architettoniche diretta alla divulgazione storico-ambientale e a “guidare” virtualmente il visitatore. 2) Miglioramento degli assetti botanici dei giardini e delle alberature stradali tra le emergenze architettoniche con lo scopo della mitigazione dell’effetto dell’isola di calore urbana e della unificazione percettiva del filare di platani esistente di via Caracciolo. 3) Razionalizzazione del percorso stradale per favorire il transito pedonale. 4) Valorizzazione degli spazi pubblici, aggrediti e contesi mediante occupazioni improprie. 5) Riqualificazione dell’edificio pubblico situato presso Largo Sermoneta. Definizione delle linee progettuali: 1) Identità storica e fruibilità dell’ambito urbano di riferimento connesse a servizi informativi digitali per la conoscenza “guidata” del patrimonio ambientale, paesaggistico e storico architettonico. 2)Identità ambientale delle caratteristiche intrinseche della natura dei luoghi, delle conche alluvionali e dei crateri vulcanici, della linea di costa e degli arenili, dell’orografia e geomorfologia delle pendici collinari, degli alvei e della idrogeologia, della flora e della vegetazione naturalistica dei costoni tufacei e degli assetti botanici dei giardini storici e delle sistemazioni viarie stratificatesi nel tempo per incentivare la cura e il mantenimento delle aree verdi e degli alberi, con ampie chiome verdeggianti, estesa alla cultura del rispetto del bene comune urbano. 3) Praticabilità dei percorsi viari correlata all’utilizzazione e all’accessibilità degli spazi di aggregazione e dell’intorno paesaggistico, per restituire il passeggio “in sicurezza” ai bambini, agli anziani, ai diversamente abili e ai non vedenti alle piazze di Piedigrotta e Mergellina. 4) Fruibilità sociale ampliata con la riorganizzazione della mobilità viaria, l’apertura di attività ricreative e culturali nel rispetto del godimento collettivo delle visuali panoramiche e paesaggistiche del golfo, l’attivazione di centri da destinare a Ufficio Turistico e Informazioni, il ridisegno degli spazi degradati, come segno di recupero sostenibile caratterizzante l’integrazione tra lo spazio costruito e il mare.
Mergellina: il Borgo Svelato / Buondonno, Emma; G., Farina; A., Greco; R., Russo. - (2016).
Mergellina: il Borgo Svelato.
BUONDONNO, EMMA;
2016
Abstract
Le complesse relazioni tra le molteplici funzioni di salvaguardia del patrimonio storico ambientale e paesaggistico di Napoli caratterizzano questi luoghi che richiamano ai culti di epoca classica, alla ritualità delle feste religiose, alla cultura dell’Umanesimo, al legame dei cittadini con la spiaggia e il mare implicando una (de)limitazione degli spazi verdi. Tali limitazioni hanno condizionato la configurazione spaziale della zona che da insieme continuo ad alto valore naturalistico è passato a sistema urbano edilizio densamente abitato. La natura, le emergenze archeologiche e architettoniche tra Via Piedigrotta, Piazza Sannazzaro e Largo Sermoneta, sono gli elementi determinanti dell’intervento che mira al recupero prudente e a sollecitare un possibile alleggerimento di elementi che amplificano i fattori di degrado ambientale e di occultamento delle visuali panoramiche. Lo studio del luogo, nel confronto tempo-spazio, inquadra, da un lato, il rapporto tra storia, territorio e identità e, dall’altro, la rispondenza ai bisogni della comunità urbana e turistica in termini di vivibilità e fruibilità dell’area che contiene la collina di Posillipo, le Chiese di S. Maria di Piedigrotta e di S. Maria del Parto, le Stazioni e la Funicolare di Mergellina, le gallerie di connessione tra la piana alluvionale della conca di Fuorigrotta-Coroglio e il cratere di Chiaia. Mergellina si distingue come attrattore turistico per l’approdo della nautica da diporto e per la presenza di chalet/ristoranti, ma è priva d’idonei punti informativi relativi al carattere naturalistico, storico, culturale, urbanistico e sociale. Il progetto intende potenziare il sistema di relazioni tra le funzioni socio-ambientali e paesaggistiche dell’area e accrescere la cultura mediterranea di coesione tra i cittadini e il territorio attraverso strategie diverse e complementari: 1) Promozione del luogo e delle preesistenze architettoniche diretta alla divulgazione storico-ambientale e a “guidare” virtualmente il visitatore. 2) Miglioramento degli assetti botanici dei giardini e delle alberature stradali tra le emergenze architettoniche con lo scopo della mitigazione dell’effetto dell’isola di calore urbana e della unificazione percettiva del filare di platani esistente di via Caracciolo. 3) Razionalizzazione del percorso stradale per favorire il transito pedonale. 4) Valorizzazione degli spazi pubblici, aggrediti e contesi mediante occupazioni improprie. 5) Riqualificazione dell’edificio pubblico situato presso Largo Sermoneta. Definizione delle linee progettuali: 1) Identità storica e fruibilità dell’ambito urbano di riferimento connesse a servizi informativi digitali per la conoscenza “guidata” del patrimonio ambientale, paesaggistico e storico architettonico. 2)Identità ambientale delle caratteristiche intrinseche della natura dei luoghi, delle conche alluvionali e dei crateri vulcanici, della linea di costa e degli arenili, dell’orografia e geomorfologia delle pendici collinari, degli alvei e della idrogeologia, della flora e della vegetazione naturalistica dei costoni tufacei e degli assetti botanici dei giardini storici e delle sistemazioni viarie stratificatesi nel tempo per incentivare la cura e il mantenimento delle aree verdi e degli alberi, con ampie chiome verdeggianti, estesa alla cultura del rispetto del bene comune urbano. 3) Praticabilità dei percorsi viari correlata all’utilizzazione e all’accessibilità degli spazi di aggregazione e dell’intorno paesaggistico, per restituire il passeggio “in sicurezza” ai bambini, agli anziani, ai diversamente abili e ai non vedenti alle piazze di Piedigrotta e Mergellina. 4) Fruibilità sociale ampliata con la riorganizzazione della mobilità viaria, l’apertura di attività ricreative e culturali nel rispetto del godimento collettivo delle visuali panoramiche e paesaggistiche del golfo, l’attivazione di centri da destinare a Ufficio Turistico e Informazioni, il ridisegno degli spazi degradati, come segno di recupero sostenibile caratterizzante l’integrazione tra lo spazio costruito e il mare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.