Nell'intervento si sono poste in luce alcune criticità che caratterizzano le azioni di risarcimento del danno per violazione di norme di concorrenza nella modalità c.d. follow on (ossia susseguenti ai procedimenti sanzionatori da parte dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato). In particolare si è posto l'interrogativo se il principio per cui gli accertamenti contenuti nei provvedimenti dell'AGCM hanno valore di prova privilegiata nel processo civile - e più in generale il principio, prefigurato dalla direttiva 2014/104/UE in materia di private enforcement, per cui i provvedimenti dell'Autorità assumono valore vincolante nel processo civile in relazione all'accertamento della illiceità della condotta - non imponga di ripensare la stessa articolazione del procedimento avanti l'Autorità, e se non sia necessario che esso sia strutturato in maniera tale da assicurare un più ampio diritto di difesa, secondo le regole e le garanzie proprie del processo giurisdizionale. E ciò anche alla luce dei più recenti sviluppi della giurisprudenza della Corte europea dei dirtitti dell'Uomo, in ordine alla portata e all'ambito di operatività del principio del giusto processo sancito dall'art. 6 della Convenzione.
Il diritto al giusto processo nel private enforcement del diritto della concorrenza / Guizzi, Giuseppe. - (2014). (Intervento presentato al convegno L'effettività della tutela giurisdizionale in materia di concorrenza tenutosi a Autorità Garante delle Concorrenza e del Mercato, Roma, Piazza Verdi nel 2 aprile 2014).
Il diritto al giusto processo nel private enforcement del diritto della concorrenza
GUIZZI, GIUSEPPE
2014
Abstract
Nell'intervento si sono poste in luce alcune criticità che caratterizzano le azioni di risarcimento del danno per violazione di norme di concorrenza nella modalità c.d. follow on (ossia susseguenti ai procedimenti sanzionatori da parte dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato). In particolare si è posto l'interrogativo se il principio per cui gli accertamenti contenuti nei provvedimenti dell'AGCM hanno valore di prova privilegiata nel processo civile - e più in generale il principio, prefigurato dalla direttiva 2014/104/UE in materia di private enforcement, per cui i provvedimenti dell'Autorità assumono valore vincolante nel processo civile in relazione all'accertamento della illiceità della condotta - non imponga di ripensare la stessa articolazione del procedimento avanti l'Autorità, e se non sia necessario che esso sia strutturato in maniera tale da assicurare un più ampio diritto di difesa, secondo le regole e le garanzie proprie del processo giurisdizionale. E ciò anche alla luce dei più recenti sviluppi della giurisprudenza della Corte europea dei dirtitti dell'Uomo, in ordine alla portata e all'ambito di operatività del principio del giusto processo sancito dall'art. 6 della Convenzione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.