Una vague federalista si ebbe nei piani politici culminati nel 1848 in particolare nel disegno della classe politica lombarda (Cattaneo propugnatore del Federalismo sul fronte laico –unico che ne diede una forma organica- era stato un convinto assertore dell’Unità d’Italia e in questo contesto dedicò una particolare attenzione al federalismo che considerava come lo sbocco naturale della storia dell’Italia e la forma più adeguata di statualità rispetto alla sua configurazione geo-politica. ) Si approdò al momento dell’Unità ad una dibattito sulle virtù del decentramento che tuttavia fu ben presto, nei fatti, superato dalle dure leggi della politica che imponevano una realistica gestione di uno stato poco coeso dal suo interno. Il processo di costruzione, dovuto alla progressiva aggregazione di realtà territoriali che vantavano una propria autonomia e che avevano col tempo sedimentato proprie tradizioni, faceva propendere per una tenuta dal centro delle redini del comando. In realtà non mancavano in Italia le identità regionali, ma la loro configurazione non portava a quella mobilitazione civile e patriottica che è propria dei movimenti scissionistici, al di là della retorica le “piccole patrie” non si sono mai prestate ad essere il perno di una alternativa di sistema, non hanno mai manifestato aneliti a libertà repubblicane capaci di espansione, di proselitismo e di coalizioni in “lega” (come accade oggi ma… per ben diverse ragioni). Nella storia d’Italia (e prima ancora nella penisola italiana) vi è scarsissima traccia nella tradizione politica di movimenti federalisti od anche secessionisti.

il pensiero federalista nel risorgimento italiano / DE ROSA, Francesca. - (2017). (Intervento presentato al convegno il pensiero federalista nella Spagna del XIX secolo tenutosi a Università degli Studi di Napoli Federico II nel 24 maggio 2017).

il pensiero federalista nel risorgimento italiano

DE ROSA, FRANCESCA
2017

Abstract

Una vague federalista si ebbe nei piani politici culminati nel 1848 in particolare nel disegno della classe politica lombarda (Cattaneo propugnatore del Federalismo sul fronte laico –unico che ne diede una forma organica- era stato un convinto assertore dell’Unità d’Italia e in questo contesto dedicò una particolare attenzione al federalismo che considerava come lo sbocco naturale della storia dell’Italia e la forma più adeguata di statualità rispetto alla sua configurazione geo-politica. ) Si approdò al momento dell’Unità ad una dibattito sulle virtù del decentramento che tuttavia fu ben presto, nei fatti, superato dalle dure leggi della politica che imponevano una realistica gestione di uno stato poco coeso dal suo interno. Il processo di costruzione, dovuto alla progressiva aggregazione di realtà territoriali che vantavano una propria autonomia e che avevano col tempo sedimentato proprie tradizioni, faceva propendere per una tenuta dal centro delle redini del comando. In realtà non mancavano in Italia le identità regionali, ma la loro configurazione non portava a quella mobilitazione civile e patriottica che è propria dei movimenti scissionistici, al di là della retorica le “piccole patrie” non si sono mai prestate ad essere il perno di una alternativa di sistema, non hanno mai manifestato aneliti a libertà repubblicane capaci di espansione, di proselitismo e di coalizioni in “lega” (come accade oggi ma… per ben diverse ragioni). Nella storia d’Italia (e prima ancora nella penisola italiana) vi è scarsissima traccia nella tradizione politica di movimenti federalisti od anche secessionisti.
2017
il pensiero federalista nel risorgimento italiano / DE ROSA, Francesca. - (2017). (Intervento presentato al convegno il pensiero federalista nella Spagna del XIX secolo tenutosi a Università degli Studi di Napoli Federico II nel 24 maggio 2017).
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