L’oratio de Italicensibus, attribuita all’imperatore Adriano e trasmessa da Gellio (N.A. 16.13), conserva una delle definizioni più note e discusse di municipes e municipia. Il discorso, che risente sicuramente di una certa ideologia e non è privo di «echi antiquari», rivendica, ancora nel II secolo d.C., l’autonomia dell’ordinamento municipale. Il contributo intende esaminare l’effettiva portata di tale autonomia, soprattutto all’indomani della guerra sociale e del conseguente fenomeno di municipalizzazione della penisola, caratterizzato da un processo di adesione delle strutture istituzionali locali al modello romano.
Suis moribus legibusque uti / Merola, GIOVANNA DANIELA. - (2017), pp. 207-219.
Suis moribus legibusque uti
MEROLA, GIOVANNA DANIELA
2017
Abstract
L’oratio de Italicensibus, attribuita all’imperatore Adriano e trasmessa da Gellio (N.A. 16.13), conserva una delle definizioni più note e discusse di municipes e municipia. Il discorso, che risente sicuramente di una certa ideologia e non è privo di «echi antiquari», rivendica, ancora nel II secolo d.C., l’autonomia dell’ordinamento municipale. Il contributo intende esaminare l’effettiva portata di tale autonomia, soprattutto all’indomani della guerra sociale e del conseguente fenomeno di municipalizzazione della penisola, caratterizzato da un processo di adesione delle strutture istituzionali locali al modello romano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.