Nel corso del Settecento, anche nel regno di Napoli venne delineandosi una rete associativa che, accanto alla promozione dei valori della reciprocità e dell’interscambio per l’avanzamento del sapere, contribuì a far maturare, su più ampia scala, un’inedita assunzione di responsabilità nella progettazione delle linee di sviluppo economico-sociale ed una nuova cultura di governo. Indagando i luoghi di incontro, di dibattito, di aggregazione, secondo diverse tipologie come accademie, logge massoniche, circoli scientifici e culturali, società economiche e patriottiche, emerge con forza un dato di fatto fino ad ora poco sottolineato dalla storiografia. Ci si riferisce alla dimensione provinciale del fenomeno associativo, la cui necessaria valorizzazione rappresenta una chiave di lettura in grado di favorire una più adeguata comprensione della politica come fatto culturale, con al centro la comunicazione e le sue forme. Proprio nel rapporto tra pratiche culturali e formazione politica tese a delinearsi, nel Mezzogiorno d’Italia, un quadro estremamente ricco e variegato della sociabilità settecentesca, potenzialmente in grado di mettere in moto quella che Antonio Genovesi definiva la «gran macchina della Nazione».
«Muovere la gran macchina della nazione»: sociabilità e politica nel regno di Napoli del tardo Settecento / Matarazzo, Pasquale. - (2017), pp. 255-264.
«Muovere la gran macchina della nazione»: sociabilità e politica nel regno di Napoli del tardo Settecento
Matarazzo Pasquale
2017
Abstract
Nel corso del Settecento, anche nel regno di Napoli venne delineandosi una rete associativa che, accanto alla promozione dei valori della reciprocità e dell’interscambio per l’avanzamento del sapere, contribuì a far maturare, su più ampia scala, un’inedita assunzione di responsabilità nella progettazione delle linee di sviluppo economico-sociale ed una nuova cultura di governo. Indagando i luoghi di incontro, di dibattito, di aggregazione, secondo diverse tipologie come accademie, logge massoniche, circoli scientifici e culturali, società economiche e patriottiche, emerge con forza un dato di fatto fino ad ora poco sottolineato dalla storiografia. Ci si riferisce alla dimensione provinciale del fenomeno associativo, la cui necessaria valorizzazione rappresenta una chiave di lettura in grado di favorire una più adeguata comprensione della politica come fatto culturale, con al centro la comunicazione e le sue forme. Proprio nel rapporto tra pratiche culturali e formazione politica tese a delinearsi, nel Mezzogiorno d’Italia, un quadro estremamente ricco e variegato della sociabilità settecentesca, potenzialmente in grado di mettere in moto quella che Antonio Genovesi definiva la «gran macchina della Nazione».I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.