La precarietà, che in una prima fase è stata ricondotta alla deregolamentazione del mercato del lavoro, appare oggi sempre più come orizzonte esperienziale comune (Giannini, 2016). Sono però le giovani generazioni che sperimentano di più e per più tempo questo status di precari, rimanendone talora intrappolati (Gallino, 2014; Giannini, 2014). La crisi economica iniziata nel biennio 2008-2009, ha avuto inoltre conseguenze molto rilevanti sul mercato del lavoro contribuendo a incrementare la quota di popolazione che vive la condizione di precarietà. In questo scenario gli stili di vita tradizionali non sono più facilmente riproducibili e alcune ricerche hanno evidenziato come gli attori tendano a riconsiderare le proprie condotte di vita e consumo in modo riflessivo (Sassatelli, et al., 2015). Ciò comporta una ridefinizione delle scelte d’acquisto che investe anche il tema della distinzione sociale (Bourdieu, 1979). I mutamenti di consumo possono, cioè, essere intesi in termini di strategie di riformulazione degli stili di vita degli attori che si “distinguono” in base alla dotazione di risorse sociali e alle proprie traiettorie biografiche. In questo contributo si presentano i risultati di una ricerca sui consumi dei giovani napoletani. Attraverso una prospettiva teorica bourdieusiana, si è analizzato il rapporto fra le esperienze personali, le risorse (culturali ed economiche) dei soggetti e le strategie di consumo. Sono emersi due profili principali: quello di chi riallinea le proprie pratiche di consumo rimanendo comunque all’interno di uno stile di tipo consumistico e quello di chi innova il modello di consumo mainstream.
Precarietà e consumi nelle narrazioni dei giovani: il caso di Napoli / Minervini, Dario; Scotti, Ivano. - (2017), pp. 181-193.
Precarietà e consumi nelle narrazioni dei giovani: il caso di Napoli
Dario Minervini
;Ivano Scotti
2017
Abstract
La precarietà, che in una prima fase è stata ricondotta alla deregolamentazione del mercato del lavoro, appare oggi sempre più come orizzonte esperienziale comune (Giannini, 2016). Sono però le giovani generazioni che sperimentano di più e per più tempo questo status di precari, rimanendone talora intrappolati (Gallino, 2014; Giannini, 2014). La crisi economica iniziata nel biennio 2008-2009, ha avuto inoltre conseguenze molto rilevanti sul mercato del lavoro contribuendo a incrementare la quota di popolazione che vive la condizione di precarietà. In questo scenario gli stili di vita tradizionali non sono più facilmente riproducibili e alcune ricerche hanno evidenziato come gli attori tendano a riconsiderare le proprie condotte di vita e consumo in modo riflessivo (Sassatelli, et al., 2015). Ciò comporta una ridefinizione delle scelte d’acquisto che investe anche il tema della distinzione sociale (Bourdieu, 1979). I mutamenti di consumo possono, cioè, essere intesi in termini di strategie di riformulazione degli stili di vita degli attori che si “distinguono” in base alla dotazione di risorse sociali e alle proprie traiettorie biografiche. In questo contributo si presentano i risultati di una ricerca sui consumi dei giovani napoletani. Attraverso una prospettiva teorica bourdieusiana, si è analizzato il rapporto fra le esperienze personali, le risorse (culturali ed economiche) dei soggetti e le strategie di consumo. Sono emersi due profili principali: quello di chi riallinea le proprie pratiche di consumo rimanendo comunque all’interno di uno stile di tipo consumistico e quello di chi innova il modello di consumo mainstream.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.