Molte delle architetture giunte fino a noi rappresentano preziose testimonianze storico-costruttive. Esse sovente contengono i resti di affreschi che evocano, con la loro presenza, la suggestione di ambienti in cui luce e colore costituiscono un coniugio indissolubile con la configurazione architettonica. Ricostruire, seppure virtualmente, le complessive qualità spaziali e percettive di tali architetture di pregio costituisce uno dei più stimolanti obiettivi della ricerca che vede le tecnologie informatiche impiegate come fertile strumento di documentazione e di comunicazione nell’ambito dei beni culturali, pervenendo a possibili ed efficaci esiti di “restauro virtuale”. Mentre i mezzi analogici erano limitati a modelli conoscitivi statici e lineari, il digitale consente modelli dinamici sincronici e diacronici, che possono generare progressivi esiti percettivi che si susseguono nel tempo e nello spazio, anche in relazione al mutare delle condizioni ambientali. Gli oggetti generati si configurano quindi come “architetture parlanti”, che rendono la storia visibile, e fanno rivivere ambientazioni, oltre che esplicitare processi. Tale scenario amplia il campo di ricerca della rappresentazione soprattutto per quanto attiene la documentazione del costruito, in risposta ad una sensibilità culturale diffusa e alla sempre maggiore necessità di confrontare, integrare e condividere il frutto di competenze diverse, su aspetti sia generali che particolari.
Forma, luce e colore. Interazione dal reale al virtuale / Papa, LIA MARIA; Antuono, Giuseppe. - XIIIA:(2017), pp. 429-441. (Intervento presentato al convegno Tredicesima Conferenza del Colore tenutosi a Napoli nel 4-5 settembre 2017).
Forma, luce e colore. Interazione dal reale al virtuale
Lia M Papa
;
2017
Abstract
Molte delle architetture giunte fino a noi rappresentano preziose testimonianze storico-costruttive. Esse sovente contengono i resti di affreschi che evocano, con la loro presenza, la suggestione di ambienti in cui luce e colore costituiscono un coniugio indissolubile con la configurazione architettonica. Ricostruire, seppure virtualmente, le complessive qualità spaziali e percettive di tali architetture di pregio costituisce uno dei più stimolanti obiettivi della ricerca che vede le tecnologie informatiche impiegate come fertile strumento di documentazione e di comunicazione nell’ambito dei beni culturali, pervenendo a possibili ed efficaci esiti di “restauro virtuale”. Mentre i mezzi analogici erano limitati a modelli conoscitivi statici e lineari, il digitale consente modelli dinamici sincronici e diacronici, che possono generare progressivi esiti percettivi che si susseguono nel tempo e nello spazio, anche in relazione al mutare delle condizioni ambientali. Gli oggetti generati si configurano quindi come “architetture parlanti”, che rendono la storia visibile, e fanno rivivere ambientazioni, oltre che esplicitare processi. Tale scenario amplia il campo di ricerca della rappresentazione soprattutto per quanto attiene la documentazione del costruito, in risposta ad una sensibilità culturale diffusa e alla sempre maggiore necessità di confrontare, integrare e condividere il frutto di competenze diverse, su aspetti sia generali che particolari.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.