Il Moderno nasce, probabilmente, quando l’uomo scopre se stesso nella solitudine del suo essere in un mondo senza garanzie metafisiche, quando la ragione, non più dono divino per giungere alla salvezza, deve accontentarsi di essere un dato e un fatto squisitamente umano. La ragione ha un limite, la finitudine, ma anche impregiudicate possibilità. Se la filosofia e la teologia medievale avevano disegnato il Sapere come severo compito da assolvere in nome di una Verità che trascende l’uomo e che proprio per questo non poteva mai essere l’esito di una curiositas umana, vero e proprio peccato mortale, da Montaigne fino ai più arditi esperimenti del libero pensiero, la volontà di sapere diviene libido sciendi, che vuol dire innanzi tutto “coraggio di dire”. In questo senso, il coraggio di dire le cose-così-come-sono, diviene spesso il rifiuto del mondo-così-come-dicono-che-sia, con le sue istituzioni politiche e culturali e la sua inflessibile grammatica e sintassi del potere. Fa da testimone, ad esempio, tutta una letteratura – spesso clandestina, ma non necessariamente – spregiudicata fino all’estremo che sul coraggio di dire e sulla volontà di sapere, non intendono manifestare un mero capriccio o un licenzioso divertissement, piuttosto innalzare il vessillo della libertas philosophandi.
La volontà di sapere e il coraggio di dire. Alcuni elementi della nascita della libertas philosophandi nel Moderno / Amodio, Paolo. - 2:(2017), pp. 107-112.
La volontà di sapere e il coraggio di dire. Alcuni elementi della nascita della libertas philosophandi nel Moderno
Paolo Amodio
2017
Abstract
Il Moderno nasce, probabilmente, quando l’uomo scopre se stesso nella solitudine del suo essere in un mondo senza garanzie metafisiche, quando la ragione, non più dono divino per giungere alla salvezza, deve accontentarsi di essere un dato e un fatto squisitamente umano. La ragione ha un limite, la finitudine, ma anche impregiudicate possibilità. Se la filosofia e la teologia medievale avevano disegnato il Sapere come severo compito da assolvere in nome di una Verità che trascende l’uomo e che proprio per questo non poteva mai essere l’esito di una curiositas umana, vero e proprio peccato mortale, da Montaigne fino ai più arditi esperimenti del libero pensiero, la volontà di sapere diviene libido sciendi, che vuol dire innanzi tutto “coraggio di dire”. In questo senso, il coraggio di dire le cose-così-come-sono, diviene spesso il rifiuto del mondo-così-come-dicono-che-sia, con le sue istituzioni politiche e culturali e la sua inflessibile grammatica e sintassi del potere. Fa da testimone, ad esempio, tutta una letteratura – spesso clandestina, ma non necessariamente – spregiudicata fino all’estremo che sul coraggio di dire e sulla volontà di sapere, non intendono manifestare un mero capriccio o un licenzioso divertissement, piuttosto innalzare il vessillo della libertas philosophandi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.