L’educazione si realizza, si consuma e allo stesso tempo si produce, infatti, sempre pi in rete, in servizi di rete, attraverso culture di rete (erra- nova, ), laddove “rete” non è solo una modalità di organizzazione-connessione, ma un complesso dispositivo economico, politico e culturale di artefatti materiali e immateriali, relazioni sociali e tecnologie della soggettività. a non solo l’educazione è sempre pi inglobata e praticata attraverso le culture di rete, ci che anche sta contribuendo a realizzare pienamente la profezia di ietzsche è la dis-locazione isomorfica verso la cultura impren- ditoriale delle tecniche, delle pratiche, dei regimi di verità dell’educazione, sempre pi istruzione orientata a competenze immediatamente spendibili sul mercato del lavoro. Infatti, “la nuova scuola capitalista”, così come d’altronde anche l’università, si evolve tanto per incorporazione di principi e metodi dell’impresa (privatizzazione endogena), quanto per una vera e propria trasformazione imprenditoriale (privatizzazione esogena), attraverso luoghi di ibridazione dell’educativo-economico. L’insieme di questi processi di ibridazione dell’educazione in altre culture, di rete, di impresa, tecnologiche e globalizzate suggerisce quindi una rilettura sviluppando una ipotesi della costante ed irreversibile eterogeneizzazione o anche, con ascendenze foucaultiane, una eterotopizzazione dell’educazione, che da un lato la renderà sempre più im-possibile per come l’abbiamo conosciuta fin qui e dall’altro lato la sta già rendendo pluralizzata in diversi luoghi e in altre educazioni possibili.
Eterotopie, Esclusioni ed Epidemie. Gli Im-possibili dell’Educazione nel Capitalismo Bio-Cognitivo / Serpieri, Roberto. - (2018), pp. 122-144.
Eterotopie, Esclusioni ed Epidemie. Gli Im-possibili dell’Educazione nel Capitalismo Bio-Cognitivo
Serpieri Roberto
2018
Abstract
L’educazione si realizza, si consuma e allo stesso tempo si produce, infatti, sempre pi in rete, in servizi di rete, attraverso culture di rete (erra- nova, ), laddove “rete” non è solo una modalità di organizzazione-connessione, ma un complesso dispositivo economico, politico e culturale di artefatti materiali e immateriali, relazioni sociali e tecnologie della soggettività. a non solo l’educazione è sempre pi inglobata e praticata attraverso le culture di rete, ci che anche sta contribuendo a realizzare pienamente la profezia di ietzsche è la dis-locazione isomorfica verso la cultura impren- ditoriale delle tecniche, delle pratiche, dei regimi di verità dell’educazione, sempre pi istruzione orientata a competenze immediatamente spendibili sul mercato del lavoro. Infatti, “la nuova scuola capitalista”, così come d’altronde anche l’università, si evolve tanto per incorporazione di principi e metodi dell’impresa (privatizzazione endogena), quanto per una vera e propria trasformazione imprenditoriale (privatizzazione esogena), attraverso luoghi di ibridazione dell’educativo-economico. L’insieme di questi processi di ibridazione dell’educazione in altre culture, di rete, di impresa, tecnologiche e globalizzate suggerisce quindi una rilettura sviluppando una ipotesi della costante ed irreversibile eterogeneizzazione o anche, con ascendenze foucaultiane, una eterotopizzazione dell’educazione, che da un lato la renderà sempre più im-possibile per come l’abbiamo conosciuta fin qui e dall’altro lato la sta già rendendo pluralizzata in diversi luoghi e in altre educazioni possibili.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.