Il saggio cerca di ricostruire il processo di costruzione e di acquisizione di un’identità poetica da parte del Maestro riconosciuto dell’Umanesimo aragonese a Napoli, Giovanni Gioviano Pontano. Si tratta di un processo di costruzione identitaria che prende le mosse dall’orgogliosa rivendicazione delle origini umbre, che accomunavano il Pontano a Properzio, e che passa poi all’acquisizione di un’identità partenopea, che accomunava invece l’umanista a quello che egli considerava il più grande poeta dell’antichità, Virgilio. Il codice simbolico ed allusivo con cui il Pontano amò definire la sua identità, in rapporto a Napoli e al mito di Parthenope-Sirena, ebbe un significativo Fortleben tra gli intellettuali della sua Accademia a Napoli e fuori del Regno, ma anche tra coloro che a vari livelli lo amarono e lo celebrarono come poeta, filosofo, scienziato, dichiarandosi suoi eredi o semplicemente epigoni. Il saggio si presenta allora come un primo tentativo di sintesi in relazione, anzitutto, alla produzione poetica ed erotico-amorosa del Pontano.
Autoritratti e ritratti di un poeta d’amore del Quattrocento: Giovanni Gioviano Pontano / Iacono, Antonietta. - (2018), pp. 1-12.
Autoritratti e ritratti di un poeta d’amore del Quattrocento: Giovanni Gioviano Pontano
Antonietta Iacono
2018
Abstract
Il saggio cerca di ricostruire il processo di costruzione e di acquisizione di un’identità poetica da parte del Maestro riconosciuto dell’Umanesimo aragonese a Napoli, Giovanni Gioviano Pontano. Si tratta di un processo di costruzione identitaria che prende le mosse dall’orgogliosa rivendicazione delle origini umbre, che accomunavano il Pontano a Properzio, e che passa poi all’acquisizione di un’identità partenopea, che accomunava invece l’umanista a quello che egli considerava il più grande poeta dell’antichità, Virgilio. Il codice simbolico ed allusivo con cui il Pontano amò definire la sua identità, in rapporto a Napoli e al mito di Parthenope-Sirena, ebbe un significativo Fortleben tra gli intellettuali della sua Accademia a Napoli e fuori del Regno, ma anche tra coloro che a vari livelli lo amarono e lo celebrarono come poeta, filosofo, scienziato, dichiarandosi suoi eredi o semplicemente epigoni. Il saggio si presenta allora come un primo tentativo di sintesi in relazione, anzitutto, alla produzione poetica ed erotico-amorosa del Pontano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.