I fanghi costituiscono, come è noto, l’inevitabile prodotto di risulta dei processi attuati lungo la linea acque del ciclo di trattamento degli impianti di depurazione delle acque reflue. I dati più recentemente pubblicati dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) indicano, in Italia, una produzione di fanghi nel 2015 di oltre 3 milioni di tonnellate, destinata ulteriormente ad aumentare via via che andrà crescendo la percentuale di reflui avviati alla depurazione, ma anche in conseguenza del progressivo restringimento degli standard di qualità degli effluenti trattati, imposti dai provvedimenti normativi in materia. Ovviamente, la suddetta cospicua produzione di fanghi comporta sia elevati costi dei relativi trattamento e smaltimento, che talvolta possono addirittura raggiungere il 50% di quelli necessari per la gestione complessiva degli impianti di depurazione (Andreoli et al., 2007), ma anche difficoltà sempre crescenti nell’individuare soluzioni per il loro smaltimento finale. In tali condizioni, destano estremo interesse le soluzioni tecniche e tecnologiche volte alla riduzione della produzione di fango ma anche al miglioramento della sua qualità, al fine di facilitarne lo smaltimento o, ancora meglio, consentire il recupero dell’energia e della materia ad esso associate. Nel seguito si riporta una sintetica illustrazione delle principali soluzioni che possono essere all’uopo adottate, prestando particolare attenzione agli interventi riguardanti il fango biologico, che, tipicamente, rappresenta l’aliquota preponderante.
TECNOLOGIE E TRATTAMENTI PER LA MINIMIZZAZIONE DEI FANGHI DI DEPURAZIONE / Di Capua, F.; Fabbricino, M.; Pirozzi, F.. - (2019), pp. 365-382.
TECNOLOGIE E TRATTAMENTI PER LA MINIMIZZAZIONE DEI FANGHI DI DEPURAZIONE
Di Capua F.;Fabbricino M.;Pirozzi F.
2019
Abstract
I fanghi costituiscono, come è noto, l’inevitabile prodotto di risulta dei processi attuati lungo la linea acque del ciclo di trattamento degli impianti di depurazione delle acque reflue. I dati più recentemente pubblicati dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) indicano, in Italia, una produzione di fanghi nel 2015 di oltre 3 milioni di tonnellate, destinata ulteriormente ad aumentare via via che andrà crescendo la percentuale di reflui avviati alla depurazione, ma anche in conseguenza del progressivo restringimento degli standard di qualità degli effluenti trattati, imposti dai provvedimenti normativi in materia. Ovviamente, la suddetta cospicua produzione di fanghi comporta sia elevati costi dei relativi trattamento e smaltimento, che talvolta possono addirittura raggiungere il 50% di quelli necessari per la gestione complessiva degli impianti di depurazione (Andreoli et al., 2007), ma anche difficoltà sempre crescenti nell’individuare soluzioni per il loro smaltimento finale. In tali condizioni, destano estremo interesse le soluzioni tecniche e tecnologiche volte alla riduzione della produzione di fango ma anche al miglioramento della sua qualità, al fine di facilitarne lo smaltimento o, ancora meglio, consentire il recupero dell’energia e della materia ad esso associate. Nel seguito si riporta una sintetica illustrazione delle principali soluzioni che possono essere all’uopo adottate, prestando particolare attenzione agli interventi riguardanti il fango biologico, che, tipicamente, rappresenta l’aliquota preponderante.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.