Il presente lavoro mostra le prestazioni del Ground Penetrating Radar (GPR) ultradeep “Loza 2N” di ultima generazione (Voronin et al., 2015) nello studio di faglie sepolte. Questa particolare e innovativa tecnica di prospezione Georadar offre diversi vantaggi rispetto alle tecniche GPR classiche. Attraverso antenne a bassa frequenza (10 MHz), come quelle di cui è dotato il Loza, è possibile eseguire analisi stratigrafiche profonde fino a circa 400 m, differentemente dagli altri GPR che riescono ad indagare, in condizioni ottimali fino ad un massimo di circa 30 m di profondità. Ciò grazie agli ultimi sviluppi del ricevitore del Loza eseguiti da R. Tengler (del Vniismi Institut), con time windows fino a 512000 nsec, scan rate fino a 1000/sec e stacking fino a 100 tracce/sec. Con il GPR Loza è possibile, pertanto, individuare contatti stratigrafici, superfici di falda, faglie e sistemi di fratture di grossa entità in profondità (Reznikov et al., 2003). Un altro vantaggio di questa tecnica, rispetto anche ad altre tecniche geofisiche di prospezione, è che essa fornisce i risultati in tempo reale ed è possibile ottenere delle sezioni del sottosuolo del tutto comparabili con quelle derivanti da altri metodi (come la sismica a riflessione), che però richiedono costi e tempi di acquisizione ed elaborazione di gran lunga superiori. L’unico limite nell’utilizzo dello strumento è l’impossibilità di impiegarlo al di sotto del pelo dell’acqua. Le performance dello strumento vengono, in questo lavoro, illustrate per lo studio delle strutture dell’area di interesse sismotettonico posta in località “Il Lago” (Isernia).

Il GPR ultradeep “Loza 2N”: studio di strutture profonde / Di Marzo, E.; D’Antonio, D.; Paoletti, V.. - (2018), pp. 743-747. (Intervento presentato al convegno 37° Congresso Nazionale del Gruppo Nazionale di Geofisica della Terra Solida tenutosi a Bologna nel 19-21 Novembre, 2018).

Il GPR ultradeep “Loza 2N”: studio di strutture profonde

V. Paoletti
2018

Abstract

Il presente lavoro mostra le prestazioni del Ground Penetrating Radar (GPR) ultradeep “Loza 2N” di ultima generazione (Voronin et al., 2015) nello studio di faglie sepolte. Questa particolare e innovativa tecnica di prospezione Georadar offre diversi vantaggi rispetto alle tecniche GPR classiche. Attraverso antenne a bassa frequenza (10 MHz), come quelle di cui è dotato il Loza, è possibile eseguire analisi stratigrafiche profonde fino a circa 400 m, differentemente dagli altri GPR che riescono ad indagare, in condizioni ottimali fino ad un massimo di circa 30 m di profondità. Ciò grazie agli ultimi sviluppi del ricevitore del Loza eseguiti da R. Tengler (del Vniismi Institut), con time windows fino a 512000 nsec, scan rate fino a 1000/sec e stacking fino a 100 tracce/sec. Con il GPR Loza è possibile, pertanto, individuare contatti stratigrafici, superfici di falda, faglie e sistemi di fratture di grossa entità in profondità (Reznikov et al., 2003). Un altro vantaggio di questa tecnica, rispetto anche ad altre tecniche geofisiche di prospezione, è che essa fornisce i risultati in tempo reale ed è possibile ottenere delle sezioni del sottosuolo del tutto comparabili con quelle derivanti da altri metodi (come la sismica a riflessione), che però richiedono costi e tempi di acquisizione ed elaborazione di gran lunga superiori. L’unico limite nell’utilizzo dello strumento è l’impossibilità di impiegarlo al di sotto del pelo dell’acqua. Le performance dello strumento vengono, in questo lavoro, illustrate per lo studio delle strutture dell’area di interesse sismotettonico posta in località “Il Lago” (Isernia).
2018
Il GPR ultradeep “Loza 2N”: studio di strutture profonde / Di Marzo, E.; D’Antonio, D.; Paoletti, V.. - (2018), pp. 743-747. (Intervento presentato al convegno 37° Congresso Nazionale del Gruppo Nazionale di Geofisica della Terra Solida tenutosi a Bologna nel 19-21 Novembre, 2018).
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