Nonostante un fiorire di iniziative inviti le città a mettere in agenda strategie per la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico, in Italia il tema fatica a entrare fra le priorità delle politiche urbane e nell’immaginario collettivo. Ciò è dovuto a un mix di fattori fra i quali pesa la volontà di negare valenza strategica alle politiche ambientali investendo sul risarcimento, anziché sulla prevenzione dei rischi. A ciò si aggiunge l’impreparazione del pubblico a gestire una governance matura della transizione ambientale. All’offerta limitata di piani e politiche per governare gli effetti del cambiamento climatico corrisponde, nell’opinione pubblica, una domanda altrettanto blanda di azioni. La tesi sostenuta è che la scarsa percezione dell’impatto climatico in ambito urbano sia in parte dovuta a errori di comunicazione istituzionale e mediatica che finiscono per de-politicizzare la questione, allontanandola dal sentire comune. Riportare al centro il clima significa, allora, costruire azioni che permettano di comprenderne gli effetti in relazione alle necessità dei territori di pertinenza. Sostenere le aree più povere attraverso piani, politiche e azioni di adattamento può consentire, ad esempio, la rigenerazione sostenibile di placche di territorio degradato, favorendo il riassetto di insediamenti vulnerabili anche attraverso la partecipazione di comunità residenti. Decostruire le narrazioni catastrofiste e le retoriche tecnocratiche con cui viene comunemente comunicato il fenomeno può trasformare il cambiamento climatico in occasione di sviluppo sostenibile e di resilienza comunitaria. A partire dai primi risultati della ricerca Occupy Climate Change vengono esplicitati – con riferimento a Napoli – strategie e strumenti per fare del clima un motore di rigenerazione partecipata dei territori marginali.
Resilienza comunitaria e sviluppo di nuovi immaginari climate-sensitive. Note sulla percezione del cambiamento climatico in città / Berruti, Gilda; Palestino, MARIA FEDERICA. - (2020), pp. 1243-1248. (Intervento presentato al convegno XXII Conferenza Nazionale SIU. L'urbanistica italiana di fronte all'Agenda 2030. Portare territori e comunità sulla strada della sostenibilità e della resilienza tenutosi a Matera - Bari nel 5-6-7 giugno 2019).
Resilienza comunitaria e sviluppo di nuovi immaginari climate-sensitive. Note sulla percezione del cambiamento climatico in città
Berruti Gilda;Palestino Maria Federica
2020
Abstract
Nonostante un fiorire di iniziative inviti le città a mettere in agenda strategie per la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico, in Italia il tema fatica a entrare fra le priorità delle politiche urbane e nell’immaginario collettivo. Ciò è dovuto a un mix di fattori fra i quali pesa la volontà di negare valenza strategica alle politiche ambientali investendo sul risarcimento, anziché sulla prevenzione dei rischi. A ciò si aggiunge l’impreparazione del pubblico a gestire una governance matura della transizione ambientale. All’offerta limitata di piani e politiche per governare gli effetti del cambiamento climatico corrisponde, nell’opinione pubblica, una domanda altrettanto blanda di azioni. La tesi sostenuta è che la scarsa percezione dell’impatto climatico in ambito urbano sia in parte dovuta a errori di comunicazione istituzionale e mediatica che finiscono per de-politicizzare la questione, allontanandola dal sentire comune. Riportare al centro il clima significa, allora, costruire azioni che permettano di comprenderne gli effetti in relazione alle necessità dei territori di pertinenza. Sostenere le aree più povere attraverso piani, politiche e azioni di adattamento può consentire, ad esempio, la rigenerazione sostenibile di placche di territorio degradato, favorendo il riassetto di insediamenti vulnerabili anche attraverso la partecipazione di comunità residenti. Decostruire le narrazioni catastrofiste e le retoriche tecnocratiche con cui viene comunemente comunicato il fenomeno può trasformare il cambiamento climatico in occasione di sviluppo sostenibile e di resilienza comunitaria. A partire dai primi risultati della ricerca Occupy Climate Change vengono esplicitati – con riferimento a Napoli – strategie e strumenti per fare del clima un motore di rigenerazione partecipata dei territori marginali.File | Dimensione | Formato | |
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