L'Italia spettacolare si divide tra teatro di messinscena della grandezza passata e territorio percorso da pratiche urbane nuove, che produce eventi in continuazione, divenendo evento esso stesso. Come in Monditalia (Biennale di Architettura di Venezia, 2014), dove la città è effimera e non costruisce più spazio, ma lo comunica in continuazione. Come in Amendola: 'Si esiste solo se si è visibili.' Il paesaggio urbano si arricchisce allora attraverso l'inclusione di nuovi city users, turisti, viaggiatori, che mescolano spazialità e inscrivono palinsesti nuovi, ampliando il repertorio stesso del patrimonio simbolico delle città ad un paesaggio ibrido, composto da vecchi luoghi della città così come da visioni nuove. Cultura e rigenerazione, interventi su piccola scala e dal basso, che si fanno portatori di un’idea di città molto sentita e radicata, capace di stimolare una ripartenza, anche senza inserirsi completamente entro orizzonti di crescita e di trasformazione istituzionali. Nella città di Napoli, una serie di strategie bottom-up, stanno rapidamente coinvolgendo in una ricerca nuova di identità le comunità da un lato, i flussi nuovi di artisti, pensatori, viaggiatori, dall'altro.
Cultivating culture: l’Italia spettacolare / Attademo, Anna. - (2015), pp. 1378-1382. (Intervento presentato al convegno Conferenza Nazionale Società Italiana degli Urbanisti, in Italia '45-'45. Radici, Condizioni, Prospettive tenutosi a Venezia nel 11-13 giugno 2015).
Cultivating culture: l’Italia spettacolare
Anna Attademo
2015
Abstract
L'Italia spettacolare si divide tra teatro di messinscena della grandezza passata e territorio percorso da pratiche urbane nuove, che produce eventi in continuazione, divenendo evento esso stesso. Come in Monditalia (Biennale di Architettura di Venezia, 2014), dove la città è effimera e non costruisce più spazio, ma lo comunica in continuazione. Come in Amendola: 'Si esiste solo se si è visibili.' Il paesaggio urbano si arricchisce allora attraverso l'inclusione di nuovi city users, turisti, viaggiatori, che mescolano spazialità e inscrivono palinsesti nuovi, ampliando il repertorio stesso del patrimonio simbolico delle città ad un paesaggio ibrido, composto da vecchi luoghi della città così come da visioni nuove. Cultura e rigenerazione, interventi su piccola scala e dal basso, che si fanno portatori di un’idea di città molto sentita e radicata, capace di stimolare una ripartenza, anche senza inserirsi completamente entro orizzonti di crescita e di trasformazione istituzionali. Nella città di Napoli, una serie di strategie bottom-up, stanno rapidamente coinvolgendo in una ricerca nuova di identità le comunità da un lato, i flussi nuovi di artisti, pensatori, viaggiatori, dall'altro.File | Dimensione | Formato | |
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