Il libro si compone di una serie limitata di operazioni eseguite sui filosofemi della tradizione del pensiero occidentale. Che viene così sollecitata lungo i suoi assi principali. Se l’attitudine fondamentale della filosofia, entro questa tradizione, è di natura critico-riflessiva, l’impresa, che ha carattere anzitutto genealogico e passa quindi attraverso le forme fondamentali della dialettica, della fenomenologia e dell’ermeneutica, dovrà ad un tempo sfruttare questa risorsa ma anche provare a disinnescare la domanda che si interroga su questo stesso dire riflessivo, sui suoi titoli di legittimità, sulle sue condizioni di validità, sulla sua collocazione, se dentro o fuori la tradizione che sollecita criticamente. Non basta: la stessa necessità di un simile procedere si rivelerà problematica, e infine aporetica. In-differenza è il nome, impiegato in senso speculativo, per questo pensiero, nome che arriva sino al punto in cui la differenza non scompare affatto, catturata dall’identità o irrigidita nell’opposizione, ma viene posta in non cale e lasciata andare: «Con simili strategie, infatti, si pensa ancora che ci sia qualcosa da fare, che il pensiero debba aprirsi strenuamente un cammino, che vi sia magari qualcosa contro cui esso urta e che perciò dia a pensare. Si dà forza al pensiero rendendo ardua la sua meta, perché – si dice – “come potrebbe accadere che la salvezza fosse trascurata quasi da tutti se fosse a portata di mano e la si potesse trovare senza grande fatica”? Se ciò non può accadere, tuttavia, è forse perché questo è veramente il più difficile da dire e pensare: che la salvezza stia qui, semplicemente accanto: a portata di mano».
Qui, accanto. Movimenti del pensiero / Adinolfi, Massimo. - 20 - Proposte:(2020).
Qui, accanto. Movimenti del pensiero.
Massimo Adinolfi
2020
Abstract
Il libro si compone di una serie limitata di operazioni eseguite sui filosofemi della tradizione del pensiero occidentale. Che viene così sollecitata lungo i suoi assi principali. Se l’attitudine fondamentale della filosofia, entro questa tradizione, è di natura critico-riflessiva, l’impresa, che ha carattere anzitutto genealogico e passa quindi attraverso le forme fondamentali della dialettica, della fenomenologia e dell’ermeneutica, dovrà ad un tempo sfruttare questa risorsa ma anche provare a disinnescare la domanda che si interroga su questo stesso dire riflessivo, sui suoi titoli di legittimità, sulle sue condizioni di validità, sulla sua collocazione, se dentro o fuori la tradizione che sollecita criticamente. Non basta: la stessa necessità di un simile procedere si rivelerà problematica, e infine aporetica. In-differenza è il nome, impiegato in senso speculativo, per questo pensiero, nome che arriva sino al punto in cui la differenza non scompare affatto, catturata dall’identità o irrigidita nell’opposizione, ma viene posta in non cale e lasciata andare: «Con simili strategie, infatti, si pensa ancora che ci sia qualcosa da fare, che il pensiero debba aprirsi strenuamente un cammino, che vi sia magari qualcosa contro cui esso urta e che perciò dia a pensare. Si dà forza al pensiero rendendo ardua la sua meta, perché – si dice – “come potrebbe accadere che la salvezza fosse trascurata quasi da tutti se fosse a portata di mano e la si potesse trovare senza grande fatica”? Se ciò non può accadere, tuttavia, è forse perché questo è veramente il più difficile da dire e pensare: che la salvezza stia qui, semplicemente accanto: a portata di mano».File | Dimensione | Formato | |
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