I recenti studi, coordinati da chi scrive in occasione della Mostra tenutasi presso la Biblioteca Nazionale di Napoli per le Celebrazioni del V Centenario Vinciano (12 dicembre 2019-13 marzo 2020), hanno evidenziato l’importanza del Codice Tarsia con riferimento alla diffusione post-vinciana dei metodi e dei linguaggi rinascimentali nell’architettura e nell’ingegneria napoletana della seconda metà del Cinquecento (Buccaro e Rascaglia, 2020). Il Codice, vero è proprio ‘Libro di disegni’ con un repertorio di oltre centotrenta grafici di estremo interesse, collocabili tra gli anni ’40 e i ’90 del XVI secolo, si articola dalla scala del capitello a quella della città, ospitando rilievi di antichità e progetti di edifici in gran parte di ambito vignolesco per la committenza farnesiana, oltre a disegni di città fortificate italiane, europee e del Mediterraneo. Questa collazione grafica, allestita entro gli inizi del Seicento e mai analizzata nella sua interezza prima di tale occasione, è stata oggetto di una catalogazione digitale da parte degli studiosi del Centro CIRICE dell’Ateneo Fridericiano e della Biblioteca Nazionale. La complessa vicenda del Codice, di provenienza romana, giunto a Napoli con ogni probabilità attraverso l’architetto e cartografo Mario Cartaro sul volgere del XVI secolo e appartenuto prima all’architetto-ingegnere Nicola Antonio Stigliola, poi alla famiglia Spinelli di Tarsia, infine, dal volgere del Settecento, alla Biblioteca Reale, ruota intorno a un probabile progetto editoriale che può essere attribuito proprio a Stigliola: si sarebbe offerto in tal modo ai professionisti napoletani uno strumento di lavoro di particolare importanza e ricchezza, aggiornato sui modelli diffusi all’interno del dibattito architettonico e urbanistico in atto a quell’epoca nel contesto italiano ed europeo.
Il ‘Codice Tarsia’ nella Biblioteca Nazionale di Napoli: metodi e linguaggi per l’architettura e l’ingegneria del Mezzogiorno nel Cinquecento / Buccaro, Alfredo. - vol. I(2020), pp. 499-510. (Intervento presentato al convegno History of Engineering / Storia dell’Ingegneria tenutosi a Napoli nel aprile 2020).
Il ‘Codice Tarsia’ nella Biblioteca Nazionale di Napoli: metodi e linguaggi per l’architettura e l’ingegneria del Mezzogiorno nel Cinquecento
Alfredo Buccaro
2020
Abstract
I recenti studi, coordinati da chi scrive in occasione della Mostra tenutasi presso la Biblioteca Nazionale di Napoli per le Celebrazioni del V Centenario Vinciano (12 dicembre 2019-13 marzo 2020), hanno evidenziato l’importanza del Codice Tarsia con riferimento alla diffusione post-vinciana dei metodi e dei linguaggi rinascimentali nell’architettura e nell’ingegneria napoletana della seconda metà del Cinquecento (Buccaro e Rascaglia, 2020). Il Codice, vero è proprio ‘Libro di disegni’ con un repertorio di oltre centotrenta grafici di estremo interesse, collocabili tra gli anni ’40 e i ’90 del XVI secolo, si articola dalla scala del capitello a quella della città, ospitando rilievi di antichità e progetti di edifici in gran parte di ambito vignolesco per la committenza farnesiana, oltre a disegni di città fortificate italiane, europee e del Mediterraneo. Questa collazione grafica, allestita entro gli inizi del Seicento e mai analizzata nella sua interezza prima di tale occasione, è stata oggetto di una catalogazione digitale da parte degli studiosi del Centro CIRICE dell’Ateneo Fridericiano e della Biblioteca Nazionale. La complessa vicenda del Codice, di provenienza romana, giunto a Napoli con ogni probabilità attraverso l’architetto e cartografo Mario Cartaro sul volgere del XVI secolo e appartenuto prima all’architetto-ingegnere Nicola Antonio Stigliola, poi alla famiglia Spinelli di Tarsia, infine, dal volgere del Settecento, alla Biblioteca Reale, ruota intorno a un probabile progetto editoriale che può essere attribuito proprio a Stigliola: si sarebbe offerto in tal modo ai professionisti napoletani uno strumento di lavoro di particolare importanza e ricchezza, aggiornato sui modelli diffusi all’interno del dibattito architettonico e urbanistico in atto a quell’epoca nel contesto italiano ed europeo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.