Poco affidabile, pur sempre un amico. Erodoto in Elio Aristide

Il contributo si concentra sulla ricezione di Erodoto nelle opere del retore Elio Aristide. In due orazioni in particolare, ovvero Su un'osservazione di passaggio (28 Keil) e Il discorso egizio (36 Keil), Aristide cita esplicitamente Erodoto e fa alcuni commenti estesi e piuttosto originali sulla sua opera e sul suo metodo di storico. Nell’Or. 28, interamente dedicata ai temi dell'autoelogio, Aristide legge il proemio di Erodoto come un esempio della autorappresentazione dello storico, mentre nella or. 36, in cui si discute della vexata quaestio della piena del Nilo, il retore esamina ampiamente i passi che Erodoto dedica allo stesso argomento (2, 19-34) per dimostrare l'inaffidabilità dello storico. Nel farlo, Aristide impiega argomenti tipici di un certo “atteggiamento” anti-erodoteo della sua epoca, ma senza troppa enfasi, anzi evitando di spingere troppo in là la sua critica e riconoscendo a Erodoto numerosi meriti, incluso quello di aver ispirato lo stesso Aristide a scoprire l'Egitto.