L'arte urbana è oggetto della richiesta collettiva di migliorare la qualità estetica delle città, in quanto capace di cambiare la percezione di un luogo attraverso la cultura, la creatività e quindi di promuovere impatti positivi sugli spazi costruiti nella comunità locale, riconfigurando la percezione degli spazi. L'arte urbana può sollevare questioni altrimenti inespresse, interpretare il malessere della comunità locale e denunciare il degrado. Nell'ultimo decennio i murales si sono trasformati da opera spontanea di denuncia a installazioni d'arte commissionate dalla pubblica amministrazione. L'artista mette la sua creatività al servizio della comunità locale, diventando una sorta di "facilitatore" per interpretare ed esprimere i sentimenti degli abitanti. È il caso di Angri dove già negli anni Ottanta l'amministrazione locale incoraggiò gli artisti a decorare le stradine del borgo angioino di Via di Mezzo. Un gruppo di venti pittori, coordinati da Gianni Rossi, realizzò una serie di murales su aspetti rappresentativi della realtà locale (paesaggi, ambienti, elementi della cultura popolare e religiosa) o denunciando problemi e aspettative collettive all'indomani del terremoto del 1980. La ricerca presenta un progetto sviluppato con gli studenti del corso di Visual Expression, per rilanciare la memoria di questo singolare brano di città e della florida sperimentazione artistica di cui è stato teatro negli anni ’80, con un percorso di fruizione e comunicazione coadiuvato dalle nuove tecnologie digitali (ICT). Urban art is the object of the collective demand to improve the aesthetic quality of cities, as it is able to change the perception of a place through culture, creativity and therefore to promote positive impacts on the built spaces in the local community, reconfiguring the perception of places. Urban art can raise otherwise unexpressed issues, interpret the malaise of the local community and denounce degradation. In the last decade murals have evolved from a spontaneous denunciation to commissioned art installations by the public administration. The artist puts his creativity at the service of the local community, becoming a sort of "facilitator" to interpret and express inhabitants' feelings. This is the case of Angri where in the 1980s the local administration encouraged artists to decorate the streets of the Angevin village of Via di Mezzo. A group of twenty painters, coordinated by Gianni Rossi, created a series of murals on representative aspects of the local reality (landscapes, environments, elements of popular and religious culture) or denouncing collective problems and expectations in the aftermath of the 1980 earthquake. The research presents a project carried out with the students of the Visual Expression course, to revitalize the memory of this singular piece of the city and the flourishing artistic experimentation of in the 1980s, by means of a path of fruition and communication aided by new digital technologies (ICT).
Nuovi media digitali e Street Art: progetto per la memoria e la valorizzazione della via di Mezzo ad Angri/New digital media and Street Art: a project for the memory and enhancement of the Via di Mezzo in Angri / Pagliano, Alessandra; Vitolo, Paola. - (2020), pp. 285-306.
Nuovi media digitali e Street Art: progetto per la memoria e la valorizzazione della via di Mezzo ad Angri/New digital media and Street Art: a project for the memory and enhancement of the Via di Mezzo in Angri
Alessandra Pagliano
;Paola Vitolo
2020
Abstract
L'arte urbana è oggetto della richiesta collettiva di migliorare la qualità estetica delle città, in quanto capace di cambiare la percezione di un luogo attraverso la cultura, la creatività e quindi di promuovere impatti positivi sugli spazi costruiti nella comunità locale, riconfigurando la percezione degli spazi. L'arte urbana può sollevare questioni altrimenti inespresse, interpretare il malessere della comunità locale e denunciare il degrado. Nell'ultimo decennio i murales si sono trasformati da opera spontanea di denuncia a installazioni d'arte commissionate dalla pubblica amministrazione. L'artista mette la sua creatività al servizio della comunità locale, diventando una sorta di "facilitatore" per interpretare ed esprimere i sentimenti degli abitanti. È il caso di Angri dove già negli anni Ottanta l'amministrazione locale incoraggiò gli artisti a decorare le stradine del borgo angioino di Via di Mezzo. Un gruppo di venti pittori, coordinati da Gianni Rossi, realizzò una serie di murales su aspetti rappresentativi della realtà locale (paesaggi, ambienti, elementi della cultura popolare e religiosa) o denunciando problemi e aspettative collettive all'indomani del terremoto del 1980. La ricerca presenta un progetto sviluppato con gli studenti del corso di Visual Expression, per rilanciare la memoria di questo singolare brano di città e della florida sperimentazione artistica di cui è stato teatro negli anni ’80, con un percorso di fruizione e comunicazione coadiuvato dalle nuove tecnologie digitali (ICT). Urban art is the object of the collective demand to improve the aesthetic quality of cities, as it is able to change the perception of a place through culture, creativity and therefore to promote positive impacts on the built spaces in the local community, reconfiguring the perception of places. Urban art can raise otherwise unexpressed issues, interpret the malaise of the local community and denounce degradation. In the last decade murals have evolved from a spontaneous denunciation to commissioned art installations by the public administration. The artist puts his creativity at the service of the local community, becoming a sort of "facilitator" to interpret and express inhabitants' feelings. This is the case of Angri where in the 1980s the local administration encouraged artists to decorate the streets of the Angevin village of Via di Mezzo. A group of twenty painters, coordinated by Gianni Rossi, created a series of murals on representative aspects of the local reality (landscapes, environments, elements of popular and religious culture) or denouncing collective problems and expectations in the aftermath of the 1980 earthquake. The research presents a project carried out with the students of the Visual Expression course, to revitalize the memory of this singular piece of the city and the flourishing artistic experimentation of in the 1980s, by means of a path of fruition and communication aided by new digital technologies (ICT).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.