La progettazione ecologica della città si è affermata nel dibattito urbanistico internazionale degli ultimi anni, ponendo una rinnovata enfasi sulle problematiche relative all’ambiente e al paesaggio. La prospettiva ecologica ha determinato un cambio di approccio nelle pratiche analitiche del territorio, il quale ragiona sempre più in termini di flussi di materia ed energia attraversanti le aree urbanizzate. Stiamo assistendo ad una affermazione del protagonismo delle scienze dure (fisica, chimica, geologia, ecc.) sulle pratiche della pianificazione/progettazione urbanistica. Appare pertanto necessario riportare al centro del dibattito e delle pratiche disciplinari un’attenzione verso il fondamentale contributo fornito dalle competenze progettuali. L’articolo propone una metodologia fondata su un rinnovato concetto di “progettazione multiscalare” che sia in grado di ragionare su spazi aperti, reti ecologiche, infrastrutture verdi ma anche sulla rigenerazione di parti nevralgiche dell’organismo urbano. In quest’ultimo caso si ricorre metodologicamente alle recenti pratiche dell’agopuntura urbana, interpretata in maniera integrata e funzionale alla rigenerazione. Si analizza quale caso studio l’area costiera dei Campi Flegrei, caratterizzato da un eccezionale paesaggio vulcanico, segnato dalla presenza di crinali verdeggianti e da laghi entrambi occupanti antichi crateri, nonché dalla ricchezza di un vasto patrimonio archeologico.
Proposta di progettazione integrata multiscalare: dalle infrastrutture verdi all'agopuntura urbana per il territorio dei Campi Flegrei / Acierno, A.; Scaffidi, L.; Pistone, I.. - (2020), pp. 1738-1744.
Proposta di progettazione integrata multiscalare: dalle infrastrutture verdi all'agopuntura urbana per il territorio dei Campi Flegrei
A. Acierno;L. Scaffidi;I. Pistone
2020
Abstract
La progettazione ecologica della città si è affermata nel dibattito urbanistico internazionale degli ultimi anni, ponendo una rinnovata enfasi sulle problematiche relative all’ambiente e al paesaggio. La prospettiva ecologica ha determinato un cambio di approccio nelle pratiche analitiche del territorio, il quale ragiona sempre più in termini di flussi di materia ed energia attraversanti le aree urbanizzate. Stiamo assistendo ad una affermazione del protagonismo delle scienze dure (fisica, chimica, geologia, ecc.) sulle pratiche della pianificazione/progettazione urbanistica. Appare pertanto necessario riportare al centro del dibattito e delle pratiche disciplinari un’attenzione verso il fondamentale contributo fornito dalle competenze progettuali. L’articolo propone una metodologia fondata su un rinnovato concetto di “progettazione multiscalare” che sia in grado di ragionare su spazi aperti, reti ecologiche, infrastrutture verdi ma anche sulla rigenerazione di parti nevralgiche dell’organismo urbano. In quest’ultimo caso si ricorre metodologicamente alle recenti pratiche dell’agopuntura urbana, interpretata in maniera integrata e funzionale alla rigenerazione. Si analizza quale caso studio l’area costiera dei Campi Flegrei, caratterizzato da un eccezionale paesaggio vulcanico, segnato dalla presenza di crinali verdeggianti e da laghi entrambi occupanti antichi crateri, nonché dalla ricchezza di un vasto patrimonio archeologico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


