Il saggio si propone di mettere a confronto la nozione giuridica di giustizia, con particolare riferimento agli elementi che determinano la situazione di crisi del sistema carcerario italiano, con il concetto di misericordia (agape) elaborato in seno alla tradizione cattolica e mettendolo a distanza da altre forme di 'amore' (come l'eros o la philia) che, sul piano relazionale, appaiono maggiormente compromesse con lo stesso schema calcolatorio, reciprocitario e/o proporzionale, che è possibile rinvenire nelle principali teorie della pena. Si è poi proceduto, sul versante empirico, ad evidenziare la tensione tra giustizia e misericordia sperimentata da alcune persone detenute che hanno partecipato attivamente al "Giubileo della misericordia" indetto da Papa Francesco. Avvalendosi dei loro stessi resoconti forniti nel corso di interviste condotte presso i maggiori Istituti penitenziari napoletani, si è quindi giunti a ipotizzare che la detenzione, proprio in ragione dell'eccesso di calcolabilità che ne caratterizza il corso, possa innescare - in alcuni casi e non senza fatica, paradossalmente e come per reazione - il mutamento di consapevolezza necessario ad attingere un principio più alto di giustizia, utilizzabile per mirare a una piena riabilitazione e per-donarsi quella libertà altrimenti ostacolata da un passato impossibile da superare.
Giustizia e misericordia / DE SANCTIS, Davide. - 1:(2020), pp. 33-50.
Giustizia e misericordia.
davide de sanctis
2020
Abstract
Il saggio si propone di mettere a confronto la nozione giuridica di giustizia, con particolare riferimento agli elementi che determinano la situazione di crisi del sistema carcerario italiano, con il concetto di misericordia (agape) elaborato in seno alla tradizione cattolica e mettendolo a distanza da altre forme di 'amore' (come l'eros o la philia) che, sul piano relazionale, appaiono maggiormente compromesse con lo stesso schema calcolatorio, reciprocitario e/o proporzionale, che è possibile rinvenire nelle principali teorie della pena. Si è poi proceduto, sul versante empirico, ad evidenziare la tensione tra giustizia e misericordia sperimentata da alcune persone detenute che hanno partecipato attivamente al "Giubileo della misericordia" indetto da Papa Francesco. Avvalendosi dei loro stessi resoconti forniti nel corso di interviste condotte presso i maggiori Istituti penitenziari napoletani, si è quindi giunti a ipotizzare che la detenzione, proprio in ragione dell'eccesso di calcolabilità che ne caratterizza il corso, possa innescare - in alcuni casi e non senza fatica, paradossalmente e come per reazione - il mutamento di consapevolezza necessario ad attingere un principio più alto di giustizia, utilizzabile per mirare a una piena riabilitazione e per-donarsi quella libertà altrimenti ostacolata da un passato impossibile da superare.File | Dimensione | Formato | |
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