Il saggio tratta della cultura popolare italiana tra il 1789 e il 1814, un periodo caratterizzato dalla Rivoluzione e dall'età napoleonica. Nonostante la ricca storiografia su questo periodo, la cultura popolare all’interno delle repubbliche sorelle è stata esplorata solo negli ultimi anni per quanto concerne le pratiche devozionali e altre problematiche come quella dell’abbigliamento. Il saggio si concentra su come i tumultuosi eventi rivoluzionari e napoleonici abbiano rappresentato uno scontro culturale tra élite illuminate e una popolazione timorosa dei cambiamenti. Gli studi sulla "mentalità" popolare e il concetto di rivoluzione sono stati esplorati da studiosi come Michel Vovelle e Haim Burstin. Tuttavia, a volte, lo sguardo degli storici si è basato in parte su cliché riduttivi, parlando di una “superstizione popolare” genericamente intesa e basata più sulle testimonianze dei viaggiatori del Grand Tour che non su analisi storico-antropologiche. Il triennio 1796-1799 vide, in realtà, una parziale svolta sul piano delle mentalità popolari anche se solo una minoranza abbracciò i nuovi ideali democratici. Questo periodo segnò il declino dell'Antico Regime ma la Chiesa, soprattutto attraverso nuove mariofanie che fungevano da strumento di rassicurazione e di resistenza culturale, cercò di contenere la secolarizzazione promossa dall'Illuminismo e dalla Rivoluzione.
Religiosità e cultura popolare nell’Italia rivoluzionaria e napoleonica. Riflessioni tra storia e antropologia / Cattaneo, Massimo. - (2020), pp. 187-212. [10.4399/97888255324019]
Religiosità e cultura popolare nell’Italia rivoluzionaria e napoleonica. Riflessioni tra storia e antropologia
Massimo Cattaneo
2020
Abstract
Il saggio tratta della cultura popolare italiana tra il 1789 e il 1814, un periodo caratterizzato dalla Rivoluzione e dall'età napoleonica. Nonostante la ricca storiografia su questo periodo, la cultura popolare all’interno delle repubbliche sorelle è stata esplorata solo negli ultimi anni per quanto concerne le pratiche devozionali e altre problematiche come quella dell’abbigliamento. Il saggio si concentra su come i tumultuosi eventi rivoluzionari e napoleonici abbiano rappresentato uno scontro culturale tra élite illuminate e una popolazione timorosa dei cambiamenti. Gli studi sulla "mentalità" popolare e il concetto di rivoluzione sono stati esplorati da studiosi come Michel Vovelle e Haim Burstin. Tuttavia, a volte, lo sguardo degli storici si è basato in parte su cliché riduttivi, parlando di una “superstizione popolare” genericamente intesa e basata più sulle testimonianze dei viaggiatori del Grand Tour che non su analisi storico-antropologiche. Il triennio 1796-1799 vide, in realtà, una parziale svolta sul piano delle mentalità popolari anche se solo una minoranza abbracciò i nuovi ideali democratici. Questo periodo segnò il declino dell'Antico Regime ma la Chiesa, soprattutto attraverso nuove mariofanie che fungevano da strumento di rassicurazione e di resistenza culturale, cercò di contenere la secolarizzazione promossa dall'Illuminismo e dalla Rivoluzione.File | Dimensione | Formato | |
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