Dopo che la globalizzazione ha messo in crisi l’etica pubblica e lo stesso concetto di democrazia, il XXI secolo declina nuovamente la conflittualità come fondamento del politico che esaspera gli esiti del terrorismo in orrorismo. Polemos dal contesto pubblico trasborda a quello privato, relazionale e riemergono discriminazioni sociali e di genere, marginalizzazione spesso violenta fino a configurare forme di scarto umano o di razzismo. Si configurano inquietanti quesiti sul sostrato antropologico delle società democratiche. L’etica della cura, con le sue indicazioni verso una rinnovata capacità relazionale e la riscoperta interdipendenza degli esseri umani costituisce una cifra per ripensare le categorie fondamentali e riappropriarsi di una dimensione umana che, a partire da H. Arendt riconosce l’unicità della nascita a tutela dei valori fondamentali della democrazia. La cura consente di ripensare inclusione ed esclusione, appartenenza ed estraneità, riconoscendo l’importanza del femminile come dimensione dell’essere umano e non come stereotipo o facile retorica di genere.
Cura e cittadinanza. Prospettive possibili per la vita in comune / Cuomo, Elena. - (2021), pp. 125-140.
Cura e cittadinanza. Prospettive possibili per la vita in comune
elena cuomo
2021
Abstract
Dopo che la globalizzazione ha messo in crisi l’etica pubblica e lo stesso concetto di democrazia, il XXI secolo declina nuovamente la conflittualità come fondamento del politico che esaspera gli esiti del terrorismo in orrorismo. Polemos dal contesto pubblico trasborda a quello privato, relazionale e riemergono discriminazioni sociali e di genere, marginalizzazione spesso violenta fino a configurare forme di scarto umano o di razzismo. Si configurano inquietanti quesiti sul sostrato antropologico delle società democratiche. L’etica della cura, con le sue indicazioni verso una rinnovata capacità relazionale e la riscoperta interdipendenza degli esseri umani costituisce una cifra per ripensare le categorie fondamentali e riappropriarsi di una dimensione umana che, a partire da H. Arendt riconosce l’unicità della nascita a tutela dei valori fondamentali della democrazia. La cura consente di ripensare inclusione ed esclusione, appartenenza ed estraneità, riconoscendo l’importanza del femminile come dimensione dell’essere umano e non come stereotipo o facile retorica di genere.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.