Origini dei moderni sistemi antisismici a telaio ligneo. Dall’opus craticium alle applicazioni tardo settecentesche

Entro l’ampio panorama di soluzioni costruttive connesse al ricorso a telai in legno quali presidi di mitigazione degli effetti del sisma sulle strutture murarie, che accomuna, in primo luogo, il patrimonio costruito dei paesi mediterranei, mediorientali e asiatici, la tecnica antica dell’opus craticium rappresenta uno degli esempi più rilevanti. Reiterato empiricamente principalmente in ragione dei requisiti di economicità, flessibilità e leggerezza che assicurava, tale sistema costruttivo ha dimostrato di rispondere bene all’azione ciclica dei terremoti, tanto da essere considerato un vero e proprio prototipo antico delle moderne strutture intelaiate sismo-resistenti. Partendo da tali considerazioni, il contributo analizza le specificità della tecnica romana, concentrando l’attenzione sulla cosiddetta Casa a Graticcio di Ercolano, e cerca, al contempo, di tracciarne la ripresa entro la trattatistica moderna, nonché di analizzarne le applicazioni pratiche con riferimento ai sistemi a graticcio ligneo messi in campo a seguito dei grandi eventi sismici verificatisi tra il XVII e il XVIII secolo. In questa prospettiva di indagine, si riflette, in particolare, sull’evoluzione degli approcci anche rispetto alla capacità, di volta in volta dimostrata, di comprendere le principali vulnerabilità degli edifici e definire soluzioni resilienti e “migliorative”, sul riscontro delle analogie sussistenti tra il prototipo antico e le tecniche moderne, così come, per quanto attiene a queste ultime, sull’evoluzione delle modalità operative. Within the wide range of building solutions related to the use of wooden timber-frames to mitigate the effects of earthquakes on masonry structures, which is common, first of all, to the built heritage of Mediterranean, Middle Eastern and Asian countries, the ancient technique of opus craticium represents one of the most relevant examples. Empirically repeated mainly because of its economy, flexibility and lightness, this building system has proved to respond well to the cyclical action of earthquakes, so as to be considered an ancient prototype of modern seismic-resistant timber-frame structures. Starting from these considerations, the contribution analyses the specificities of this Roman technique, focusing the attention on the so-called Casa a Graticcio at Herculaneum. At the same time, the essay tries to trace the use of this building solution within the modern treatises, as well as to analyse its practical applications with reference to the wooden frame systems put in place after the great seismic events occurred between the 17th and 18th centuries. In this perspective of investigation, we reflect, in particular, on the evolution of the approaches also with respect to the ability, from time to time demonstrated, to understand the main vulnerabilities of the buildings and to define resilient and “improving” solutions, on the finding of the analogies existing between the ancient prototype and the modern techniques, as well as, for what concerns the latter, on the evolution of the operative methods.