Negli anni della ricostruzione la Mostra viene riattivata ridimensionandola sia dal punto di vista della superficie che da quello del suo ruolo nelle dinamiche urbane dell’area occidentale. Il previsto ‘parco’ aperto ai cittadini diviene un’isola intorno a cui si completa il quartiere di Fuorigrotta che tuttavia, grazie alla sensibilità di alcuni degli attori coinvolti, si misura con questo complesso monumentale: seppure recintata, la Mostra è posta in qualche modo comunque in relazione al suo contesto urbano e continua a essere considerata un ‘cuore verde’ per il nuovo quartiere. Sia Cocchia che Cosenza – quest’ultimo grande assente nella Mostra, ma protagonista della sua risignificazione in epoca postbellica –, abituati a lavorare in un contesto difficile, governato da logiche talvolta ambigue e connesse a ben noti fenomeni speculativi, lavorano per un’idea di città passibile di future modifiche e slegata da una stringente contingenza. Si realizza in tal modo l’idea di una zona in cui gli insediamenti residenziali e produttivi si alternano a una serie di attrezzature per la cultura e per lo sport, in modo che la vocazione originaria della Mostra, pur tradita e ignorata, influisca ugualmente – in maniera forse ‘subliminale’ – sulla conformazione dell’area occidentale napoletana.
Il ‘cuore verde’ del quartiere: la Mostra d’Oltremare e l’area di Fuorigrotta nel secondo dopoguerra / Maglio, Andrea. - (2021), pp. 138-147. [10.6093/978-88-6887-097-3]
Il ‘cuore verde’ del quartiere: la Mostra d’Oltremare e l’area di Fuorigrotta nel secondo dopoguerra
Andrea Maglio
2021
Abstract
Negli anni della ricostruzione la Mostra viene riattivata ridimensionandola sia dal punto di vista della superficie che da quello del suo ruolo nelle dinamiche urbane dell’area occidentale. Il previsto ‘parco’ aperto ai cittadini diviene un’isola intorno a cui si completa il quartiere di Fuorigrotta che tuttavia, grazie alla sensibilità di alcuni degli attori coinvolti, si misura con questo complesso monumentale: seppure recintata, la Mostra è posta in qualche modo comunque in relazione al suo contesto urbano e continua a essere considerata un ‘cuore verde’ per il nuovo quartiere. Sia Cocchia che Cosenza – quest’ultimo grande assente nella Mostra, ma protagonista della sua risignificazione in epoca postbellica –, abituati a lavorare in un contesto difficile, governato da logiche talvolta ambigue e connesse a ben noti fenomeni speculativi, lavorano per un’idea di città passibile di future modifiche e slegata da una stringente contingenza. Si realizza in tal modo l’idea di una zona in cui gli insediamenti residenziali e produttivi si alternano a una serie di attrezzature per la cultura e per lo sport, in modo che la vocazione originaria della Mostra, pur tradita e ignorata, influisca ugualmente – in maniera forse ‘subliminale’ – sulla conformazione dell’area occidentale napoletana.File | Dimensione | Formato | |
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