Nel variegato panorama di personaggi che popolano la saga di Downton Abbey, dalle cuoche ai maggiordomi, dalla contessa di Grantham alle sue figlie, fino all’inesauribile verve sarcastica della sagace Lady Violet, un ruolo da vera protagonista lo gioca senza dubbio la mansion stessa. Downton nella finzione, Highclere Castle nella realtà, non solo ospita le vicende della fortunata serie che porta il suo nome, ma ne è parte integrante in un dialogo speculare, segnato da continuità e discontinuità, con quelli che possono essere considerati suoi co-protagonisti. Come per la scrittura scenica di uno spazio teatrale, personaggio e ambiente costituiscono quegli elementi della narrazione che insieme, in maniera imprescindibile l’uno dall’altro, hanno generato il successo di Downton e garantito l’apparentemente inesaurito affezionamento di critica e pubblico. La signora Patmore e la sua cucina sembrano “semantizzarsi” l’un l’altra. Nel disagio con cui Branson abita improvvisamente i piani alti si ritrova l’elemento del racconto riguardo i cambiamenti di un’epoca, tema tra i più interessanti nella serie che segue le evoluzioni dall’Inghilterra dal 1912 al 1926. Tale racconto composito ha fatto sì che come il regno del fandom ha dato vita a numerosi sequel su ognuno dei personaggi, anche la casa sia immersa ancora oggi in una sua storyline oltre la serie. Con il supporto di Lady Carnarvon, proprietaria e inquilina di Highclere Castle, la vita della magione continua infatti tra eventi performativi, libri sulla vera storia di Almina, quinta contessa di Carnarvon che ha ispirato parte della serie, e creazione di merchandising a tema, come manuali di cucina natalizia o l’Highclere Castle Gin, la cui sponsorizzazione è avvenuta mediante una miniserie YouTube. L’articolo si propone, alla luce degli studi sul concetto di semiosfera di Lotman e attraverso una riflessione critica sulle figurazioni spaziali della narrativizzazione, di seguire come l’evoluzione di storie incentrate sui luoghi di Downton gli permetta di continuare a viverela sua personalissima storia.
“Sotto lo stesso tetto lo spazio di Downton Abbey tra fiction e realtà” / Natale, Aureliana. - (2021), pp. 141-152.
“Sotto lo stesso tetto lo spazio di Downton Abbey tra fiction e realtà”
Aureliana Natale
2021
Abstract
Nel variegato panorama di personaggi che popolano la saga di Downton Abbey, dalle cuoche ai maggiordomi, dalla contessa di Grantham alle sue figlie, fino all’inesauribile verve sarcastica della sagace Lady Violet, un ruolo da vera protagonista lo gioca senza dubbio la mansion stessa. Downton nella finzione, Highclere Castle nella realtà, non solo ospita le vicende della fortunata serie che porta il suo nome, ma ne è parte integrante in un dialogo speculare, segnato da continuità e discontinuità, con quelli che possono essere considerati suoi co-protagonisti. Come per la scrittura scenica di uno spazio teatrale, personaggio e ambiente costituiscono quegli elementi della narrazione che insieme, in maniera imprescindibile l’uno dall’altro, hanno generato il successo di Downton e garantito l’apparentemente inesaurito affezionamento di critica e pubblico. La signora Patmore e la sua cucina sembrano “semantizzarsi” l’un l’altra. Nel disagio con cui Branson abita improvvisamente i piani alti si ritrova l’elemento del racconto riguardo i cambiamenti di un’epoca, tema tra i più interessanti nella serie che segue le evoluzioni dall’Inghilterra dal 1912 al 1926. Tale racconto composito ha fatto sì che come il regno del fandom ha dato vita a numerosi sequel su ognuno dei personaggi, anche la casa sia immersa ancora oggi in una sua storyline oltre la serie. Con il supporto di Lady Carnarvon, proprietaria e inquilina di Highclere Castle, la vita della magione continua infatti tra eventi performativi, libri sulla vera storia di Almina, quinta contessa di Carnarvon che ha ispirato parte della serie, e creazione di merchandising a tema, come manuali di cucina natalizia o l’Highclere Castle Gin, la cui sponsorizzazione è avvenuta mediante una miniserie YouTube. L’articolo si propone, alla luce degli studi sul concetto di semiosfera di Lotman e attraverso una riflessione critica sulle figurazioni spaziali della narrativizzazione, di seguire come l’evoluzione di storie incentrate sui luoghi di Downton gli permetta di continuare a viverela sua personalissima storia.| File | Dimensione | Formato | |
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NATALE A., “Sotto lo stesso tetto lo spazio di Downton Abbey tra fiction e realtà” in Downton Abbey. Il fascino sfacciato dell’aristocrazia, L. Esposito e A. Ruggiero (a cura di), Milano, Mimesis, 2021, pp. 141-152 .pdf
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