Il seminario sarà incentrato sul genere letterario dell’epigramma, specificamente di tematica funeraria, e sulla sua evoluzione diacronica dall’Antichità classica al Quattrocento, con particolare attenzione al suo approdo nella poesia latina degli umanisti meridionali Antonio Beccadelli, detto il Panormita, e Giovanni Marrasio. «L’intervento – dichiara Armando Bisanti – sarà introdotto da una breve panoramica sulla consistenza, le forme e le caratteristiche della poesia funeraria classica – greca e, soprattutto, latina – tardoantica (Ausonio) e medievale (Venanzio Fortunato, gli epitaffi di età carolingia, Ildeberto di Lavardin, Balderico di Bourgueil, etc.), e si fonderà, nella sua prima parte, sugli epigrammi funerari latini del Trecento (Gabrio de’ Zamorei, Ferreto Ferreti, Francesco Petrarca, Rinaldo Cavalchini, Domenico Silvestri, etc.), dalla tipologia ancora indefinita e oscillante fra tradizione classica e gusto medievaleggiante. La seconda e più ampia sezione dell’intervento sarà quindi focalizzata sugli sviluppi che l’epigramma funerario – sia esso “reale” o fittizio – conosce nella prima fase dell’Umanesimo quattrocentesco, da un lato attraverso il recupero di una dimensione compositiva tipologicamente “classica” e, dall’altro, mediante l’utilizzazione di elementi e suggestioni che obbediscono alla nuova temperie e alla nuova sensibilità umanistica. In quest’ambito, particolare rilievo assumono i componimenti funerari di Antonio Beccadelli, il Panormita (ben 44 epitaffi, tra Hermaphroditus, Carmina varia, Carminum appendix ed Elegiae variae) e di Giovanni Marrasio (sette epitaffi, nei Carmina varia). Nel corso della lettura e della disamina di alcuni di questi componimenti, si tenterà, inoltre, di mettere in evidenza come essi – insieme ad altri testi analoghi di Leonardo Dati, del Piccolomini, dello Strozzi e di altri scrittori – preludano, in qualche modo, a quella che sarà la più illustre e importante raccolta funeraria umanistica, ossia i Tumuli del Pontano».
Antonio Beccadelli, Giovanni Marrasio e gli inizi dell’epigramma funerario quattrocentesco / Germano, Giuseppe. - (2022).
Antonio Beccadelli, Giovanni Marrasio e gli inizi dell’epigramma funerario quattrocentesco
Giuseppe Germano
2022
Abstract
Il seminario sarà incentrato sul genere letterario dell’epigramma, specificamente di tematica funeraria, e sulla sua evoluzione diacronica dall’Antichità classica al Quattrocento, con particolare attenzione al suo approdo nella poesia latina degli umanisti meridionali Antonio Beccadelli, detto il Panormita, e Giovanni Marrasio. «L’intervento – dichiara Armando Bisanti – sarà introdotto da una breve panoramica sulla consistenza, le forme e le caratteristiche della poesia funeraria classica – greca e, soprattutto, latina – tardoantica (Ausonio) e medievale (Venanzio Fortunato, gli epitaffi di età carolingia, Ildeberto di Lavardin, Balderico di Bourgueil, etc.), e si fonderà, nella sua prima parte, sugli epigrammi funerari latini del Trecento (Gabrio de’ Zamorei, Ferreto Ferreti, Francesco Petrarca, Rinaldo Cavalchini, Domenico Silvestri, etc.), dalla tipologia ancora indefinita e oscillante fra tradizione classica e gusto medievaleggiante. La seconda e più ampia sezione dell’intervento sarà quindi focalizzata sugli sviluppi che l’epigramma funerario – sia esso “reale” o fittizio – conosce nella prima fase dell’Umanesimo quattrocentesco, da un lato attraverso il recupero di una dimensione compositiva tipologicamente “classica” e, dall’altro, mediante l’utilizzazione di elementi e suggestioni che obbediscono alla nuova temperie e alla nuova sensibilità umanistica. In quest’ambito, particolare rilievo assumono i componimenti funerari di Antonio Beccadelli, il Panormita (ben 44 epitaffi, tra Hermaphroditus, Carmina varia, Carminum appendix ed Elegiae variae) e di Giovanni Marrasio (sette epitaffi, nei Carmina varia). Nel corso della lettura e della disamina di alcuni di questi componimenti, si tenterà, inoltre, di mettere in evidenza come essi – insieme ad altri testi analoghi di Leonardo Dati, del Piccolomini, dello Strozzi e di altri scrittori – preludano, in qualche modo, a quella che sarà la più illustre e importante raccolta funeraria umanistica, ossia i Tumuli del Pontano».File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Locandina A. Bisanti 29-04-2022.pdf
accesso aperto
Descrizione: locandina
Tipologia:
Altro materiale allegato
Licenza:
Dominio pubblico
Dimensione
256.01 kB
Formato
Adobe PDF
|
256.01 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.