Le architetture militari costituiscono per lo studio e la conoscenza del patrimonio costruito un campo ancora da approfondire e indagare. Solo dopo la fine del Secondo Conflitto Mondiale e la dismissione di molte funzioni belliche è lentamente cresciuta la consapevolezza del loro valore documentale. Proprio in virtù della loro natura, le caserme, i complessi produttivi, i moli militari, sono spesso luoghi inaccessibili e 'secretati' sia dal punto di vista dello studio e della conoscenza che da quello della reale fruizione dei luoghi nelle loro potenzialità architettoniche e paesaggistiche. Il contributo proposto, mediante gli strumenti propri dello studio metodologico volto al restauro del patrimonio costruito, intende - anche attraverso l'esempio di alcuni casi studio - porre l'attenzione sul ruolo identitario che tali complessi svolgono per la storia dell'architettura e dell'Arte del costruire in Campania, ponendo l'accento sulle possibili azioni di valorizzazione e sulle nuove opportunità di fruizione volte ad 'aprire' alla cittadinanza luoghi identitari della propria storia. I due casi dello Spolettificio di Torre Annunziata e del Molo San Vincenzo a Napoli rappresentano un esempio emblematico di tale volontà: entrambi attualmente in uso alla Marina Militare, costituiscono grandi 'cerniere' urbane, che possono assumere all'interno delle rispettive città un ruolo di volano per nuove dinamiche di sviluppo culturale e socio- economico. Entrambi i complessi rientrano all'interno di un più vasto ambito di rigenerazione urbana, conseguente all’inserimento all’interno della buffer zone del Parco archeologico di Pompei nel caso dello Spolettificio di Torre Annunziata, e da una trasformazione dell'area del waterfront, progettata da ormai un decennio e solo in parte avviata, nel caso del molo napoletano.
Restauro e riqualificazione del patrimonio militare in Campania. Esperienze dell'Università "Federico II" di Napoli / Picone, Renata. - 1:(2022), pp. 359-373.
Restauro e riqualificazione del patrimonio militare in Campania. Esperienze dell'Università "Federico II" di Napoli
renata picone
2022
Abstract
Le architetture militari costituiscono per lo studio e la conoscenza del patrimonio costruito un campo ancora da approfondire e indagare. Solo dopo la fine del Secondo Conflitto Mondiale e la dismissione di molte funzioni belliche è lentamente cresciuta la consapevolezza del loro valore documentale. Proprio in virtù della loro natura, le caserme, i complessi produttivi, i moli militari, sono spesso luoghi inaccessibili e 'secretati' sia dal punto di vista dello studio e della conoscenza che da quello della reale fruizione dei luoghi nelle loro potenzialità architettoniche e paesaggistiche. Il contributo proposto, mediante gli strumenti propri dello studio metodologico volto al restauro del patrimonio costruito, intende - anche attraverso l'esempio di alcuni casi studio - porre l'attenzione sul ruolo identitario che tali complessi svolgono per la storia dell'architettura e dell'Arte del costruire in Campania, ponendo l'accento sulle possibili azioni di valorizzazione e sulle nuove opportunità di fruizione volte ad 'aprire' alla cittadinanza luoghi identitari della propria storia. I due casi dello Spolettificio di Torre Annunziata e del Molo San Vincenzo a Napoli rappresentano un esempio emblematico di tale volontà: entrambi attualmente in uso alla Marina Militare, costituiscono grandi 'cerniere' urbane, che possono assumere all'interno delle rispettive città un ruolo di volano per nuove dinamiche di sviluppo culturale e socio- economico. Entrambi i complessi rientrano all'interno di un più vasto ambito di rigenerazione urbana, conseguente all’inserimento all’interno della buffer zone del Parco archeologico di Pompei nel caso dello Spolettificio di Torre Annunziata, e da una trasformazione dell'area del waterfront, progettata da ormai un decennio e solo in parte avviata, nel caso del molo napoletano.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Sinergie Picone.pdf
solo utenti autorizzati
Tipologia:
Documento in Post-print
Licenza:
Non specificato
Dimensione
1.85 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.85 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.