A fronte della forza di gravità progressivamente esercitata dal 'bios' sulle scienze umane e sociali – come dimostra, nei soli ambiti più legati agli interessi giusfilosofici, l'ormai inaggirabile riferimento alla 'biopolitica', alla 'bioetica' o al 'biodiritto' – è sembrato opportuno tornare al nesso inscindibile che Auguste Comte ha istituito tra la biologia (scienza allora ancora giovane) e la sociologia (scienza ancora da fondare), per il tramite di un'accurata critica filosofica rivolta ai pregiudizi (anche scientifici) e ai condizionamenti (non solo teologico-politici) che ingombravano il terreno di indagine sul quale il loro incontro è reso inevitabile, ovvero lo studio del cervello. Se, come ha ritenuto (il maestro 'di vita' di Michel Foucault) George Canguilhem, è legittimo "dubitare che la sociologia conservi dell'opera comtiana un'impronta così profonda come l'ha avuta la biologia", l'ultima lezione che Comte dedica a tale scienza nel Corso di filosofia positiva testimonia, forse oggi con maggiore nettezza delle altre, la necessità, già allora precocemente avvertita, di problematizzare radicalmente l'antropologia politica e giuridica dei moderni in relazione a quanto della vita si dà a conoscere.
Critica alla frenologia e psicomachia del normale in Auguste Comte. Con la traduzione della lezione 45 del Corso di filosofia positiva / De Sanctis, Davide. - (2022).
Critica alla frenologia e psicomachia del normale in Auguste Comte. Con la traduzione della lezione 45 del Corso di filosofia positiva.
De Sanctis, Davide
2022
Abstract
A fronte della forza di gravità progressivamente esercitata dal 'bios' sulle scienze umane e sociali – come dimostra, nei soli ambiti più legati agli interessi giusfilosofici, l'ormai inaggirabile riferimento alla 'biopolitica', alla 'bioetica' o al 'biodiritto' – è sembrato opportuno tornare al nesso inscindibile che Auguste Comte ha istituito tra la biologia (scienza allora ancora giovane) e la sociologia (scienza ancora da fondare), per il tramite di un'accurata critica filosofica rivolta ai pregiudizi (anche scientifici) e ai condizionamenti (non solo teologico-politici) che ingombravano il terreno di indagine sul quale il loro incontro è reso inevitabile, ovvero lo studio del cervello. Se, come ha ritenuto (il maestro 'di vita' di Michel Foucault) George Canguilhem, è legittimo "dubitare che la sociologia conservi dell'opera comtiana un'impronta così profonda come l'ha avuta la biologia", l'ultima lezione che Comte dedica a tale scienza nel Corso di filosofia positiva testimonia, forse oggi con maggiore nettezza delle altre, la necessità, già allora precocemente avvertita, di problematizzare radicalmente l'antropologia politica e giuridica dei moderni in relazione a quanto della vita si dà a conoscere.File | Dimensione | Formato | |
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