Gli studi recenti attribuiscono alla fotografia un ruolo decisivo nel cambio di paradigma della rappresentazione del brigantaggio: il suo uso nuovo e massiccio costituisce una delle prime avvisaglie del declino di un immaginario romantico e teatrale del brigantaggio, in direzione di una «oggettivazione del crimine» che diverrà prevalente con il positivismo di secondo Ottocento. Ma gli anni della guerra al brigantaggio non coincidono soltanto col momento in cui la fotografia ‘di massa’ delle carte de visite inizia a imporre un paradigma realistico alla cultura visiva contemporanea. Questo è anche il periodo in cui, nel campo artistico italiano, gli artisti più avvertiti sondano le possibilità del realismo pittorico. È in questa fase che uno dei più grandi pittori dell’Ottocento europeo, il ‘macchiaiolo’ Giovanni Fattori, realizza il primo, forse l’unico, quadro compiutamente realistico dedicato alla guerra al brigantaggio. Ma si tratta dello stesso realismo? Il mio intervento riflette sulle dinamiche di impatto della fotografia del brigantaggio nella cultura visiva italiana durante la guerra per il Mezzogiorno. L’obiettivo è duplice. In primo luogo, approfondire un’analisi dei diversi linguaggi visivi e delle loro interrelazioni nel campo della rappresentazione dei briganti. In secondo luogo, approfondire lo studio di un’opera di Fattori (L’Arresto di briganti del 1864), prestando attenzione a come il pittore livornese rielabora i materiali visivi (disegni, quadri, incisioni, fotografie) a sua disposizione.
Giovanni Fattori e le immagini brigantesche / Morachioli, S. - (2023), pp. 89-124.
Giovanni Fattori e le immagini brigantesche
MORACHIOLI S
2023
Abstract
Gli studi recenti attribuiscono alla fotografia un ruolo decisivo nel cambio di paradigma della rappresentazione del brigantaggio: il suo uso nuovo e massiccio costituisce una delle prime avvisaglie del declino di un immaginario romantico e teatrale del brigantaggio, in direzione di una «oggettivazione del crimine» che diverrà prevalente con il positivismo di secondo Ottocento. Ma gli anni della guerra al brigantaggio non coincidono soltanto col momento in cui la fotografia ‘di massa’ delle carte de visite inizia a imporre un paradigma realistico alla cultura visiva contemporanea. Questo è anche il periodo in cui, nel campo artistico italiano, gli artisti più avvertiti sondano le possibilità del realismo pittorico. È in questa fase che uno dei più grandi pittori dell’Ottocento europeo, il ‘macchiaiolo’ Giovanni Fattori, realizza il primo, forse l’unico, quadro compiutamente realistico dedicato alla guerra al brigantaggio. Ma si tratta dello stesso realismo? Il mio intervento riflette sulle dinamiche di impatto della fotografia del brigantaggio nella cultura visiva italiana durante la guerra per il Mezzogiorno. L’obiettivo è duplice. In primo luogo, approfondire un’analisi dei diversi linguaggi visivi e delle loro interrelazioni nel campo della rappresentazione dei briganti. In secondo luogo, approfondire lo studio di un’opera di Fattori (L’Arresto di briganti del 1864), prestando attenzione a come il pittore livornese rielabora i materiali visivi (disegni, quadri, incisioni, fotografie) a sua disposizione.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Spettacolo del brigantaggio_Morachioli.pdf
solo utenti autorizzati
Tipologia:
Versione Editoriale (PDF)
Licenza:
Accesso privato/ristretto
Dimensione
9.02 MB
Formato
Adobe PDF
|
9.02 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.