Questo lavoro riguarda i materiali ceramici d’importazione recuperati nell’acropoli di Gela durante gli scavi dell’Università degli Studi di Napoli Federico II nel 2002 e 2003. L’analisi di tali materiali aggiunge elementi utili per la storia della colonia greca: permette di puntualizzare alcune cronologie riguardanti le trasformazioni strutturali dell’area e di riconsiderare con maggiore chiarezza il problema del c.d. Tempio B. Si analizzano qui soprattutto le ceramiche d’importazione provenienti dal deposito votivo individuato in un’area centrale dell’acropoli, tra l’Athenaion e il tempio C. Poiché il contesto si presenta piuttosto coerente e affidabile nei suoi livelli stratigrafici, l’analisi offre un quadro articolato della circolazione di alcuni prodotti ceramici provenienti da botteghe greche e orientali, come segno evidente di una tendenza economica e commerciale che vede, tra i protagonisti, la città geloa. I prodotti di importazione (datati tra la metà circa del VII e i decenni finali del VI sec. a.C.) sono stati depositati in una fossa votiva realizzata al momento della obliterazione del Tempio B e della costruzione del nuovo tempio C, tra i decenni finali del VI e i primi decenni del V sec. a.C. Questo lavoro documenta anche la presenza di una produzione locale, che imita i prodotti importati, accanto a una grande quantità di terrecotte architettoniche e coroplastica. Pone, inoltre, l’attenzione sulla presenza della figura fittile di un kouros vestito, prodotto di una bottega greco-orientale, databile alla seconda metà del VI sec. a.C. Si tratta di ex voto piuttosto eccezionale, carico di valenze simboliche.
Acropoli di Gela. La stipe arcaica e la ceramica importata quale indicatore cronologico / Ferrara, Bianca. - (2022), pp. 61-78. (Intervento presentato al convegno LA CERAMICA IN SICILIA dalla Preistoria all’Età Contemporanea. Atti del II Convegno Internazionale tenutosi a Museo Diocesano Catania nel 11-12-13 novembre 2021).
Acropoli di Gela. La stipe arcaica e la ceramica importata quale indicatore cronologico
Bianca Ferrara
2022
Abstract
Questo lavoro riguarda i materiali ceramici d’importazione recuperati nell’acropoli di Gela durante gli scavi dell’Università degli Studi di Napoli Federico II nel 2002 e 2003. L’analisi di tali materiali aggiunge elementi utili per la storia della colonia greca: permette di puntualizzare alcune cronologie riguardanti le trasformazioni strutturali dell’area e di riconsiderare con maggiore chiarezza il problema del c.d. Tempio B. Si analizzano qui soprattutto le ceramiche d’importazione provenienti dal deposito votivo individuato in un’area centrale dell’acropoli, tra l’Athenaion e il tempio C. Poiché il contesto si presenta piuttosto coerente e affidabile nei suoi livelli stratigrafici, l’analisi offre un quadro articolato della circolazione di alcuni prodotti ceramici provenienti da botteghe greche e orientali, come segno evidente di una tendenza economica e commerciale che vede, tra i protagonisti, la città geloa. I prodotti di importazione (datati tra la metà circa del VII e i decenni finali del VI sec. a.C.) sono stati depositati in una fossa votiva realizzata al momento della obliterazione del Tempio B e della costruzione del nuovo tempio C, tra i decenni finali del VI e i primi decenni del V sec. a.C. Questo lavoro documenta anche la presenza di una produzione locale, che imita i prodotti importati, accanto a una grande quantità di terrecotte architettoniche e coroplastica. Pone, inoltre, l’attenzione sulla presenza della figura fittile di un kouros vestito, prodotto di una bottega greco-orientale, databile alla seconda metà del VI sec. a.C. Si tratta di ex voto piuttosto eccezionale, carico di valenze simboliche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.