Nella raccolta degli Epigrammata di Iacopo Sannazaro significativi elementi paesaggistici sono presenti solo in due saffiche poste in apertura del primo e del secondo libro, dedicate al re Federico, e nelle tre saffiche dedicate, all’interno del secondo libro, a San Nazario. Essi sono limitati perlopiù alla rappresentazione della villa che il Sannazaro acquisì a Mergellina e assumono un chiaro valore poetologico, che da una parte riconduce l’ispirazione del poeta nel solco della tradizione fondata dal Pontano, il grande teorizzatore del rinnovamento poetico nell’ambito della cultura aragonese, e dall’altra ne afferma l’originalità e l’autonomia. L’originalità è espressa attraverso il simbolo della ninfa Mergellina, che aveva già assunto per il poeta il ruolo di Musa ispiratrice, così come per il Pontano era accaduto con la ninfa Antiniana, ambedue ninfe eponime di un fondo e di una villa, in cui i due poeti si riconoscevano e si identificavano. È come se il Sannazaro avesse voluto qui definire l’identificazione della propria poesia con la spazialità della sua villa di Mergellina ed istituire la sua sede privilegiata proprio in quel fondo a lui così caro, lasciando ai posteri, oltre alla sua poesia, un luogo preciso che potesse evocare anche la sua memoria. In the collection of Iacopo Sannazaro’s Epigrammata significant landscape elements are present only in two Sapphics placed respectively at the opening of the first and second books and dedicated to King Federico of Aragon, and in the three Sapphics dedicated, within the second book, to Saint Nazarius. They are mostly limited to the representation of the villa that Sannazaro acquired in Mergellina and take on a clear poetological value, which on the one hand brings the poet’s inspiration back into the tradition founded by Pontano, the great theorist of poetic renewal in the Aragonese culture, and on the other hand affirms its originality and autonomy. The originality is expressed through the symbol of the nymph Mergellina, who had already assumed the role of inspirational muse for the poet, just as for Pontano it had happened with the nymph Antiniana, both eponymous nymphs of a land and a villa, in which the two poets recognized and identified themselves. It is as if Sannazaro had wanted here to define the identification of his own poetry with the spatiality of his villa in Mergellina and to establish his privileged seat in that land so dear to him, leaving to posterity, in addition to his poetry, a precise place that could also evoke his memory.
Notazioni paesaggistiche negli "Epigrammaton libri tres" di Iacopo Sannazaro / Germano, Giuseppe. - unico:(2023), pp. 187-210.
Notazioni paesaggistiche negli "Epigrammaton libri tres" di Iacopo Sannazaro
Germano Giuseppe
2023
Abstract
Nella raccolta degli Epigrammata di Iacopo Sannazaro significativi elementi paesaggistici sono presenti solo in due saffiche poste in apertura del primo e del secondo libro, dedicate al re Federico, e nelle tre saffiche dedicate, all’interno del secondo libro, a San Nazario. Essi sono limitati perlopiù alla rappresentazione della villa che il Sannazaro acquisì a Mergellina e assumono un chiaro valore poetologico, che da una parte riconduce l’ispirazione del poeta nel solco della tradizione fondata dal Pontano, il grande teorizzatore del rinnovamento poetico nell’ambito della cultura aragonese, e dall’altra ne afferma l’originalità e l’autonomia. L’originalità è espressa attraverso il simbolo della ninfa Mergellina, che aveva già assunto per il poeta il ruolo di Musa ispiratrice, così come per il Pontano era accaduto con la ninfa Antiniana, ambedue ninfe eponime di un fondo e di una villa, in cui i due poeti si riconoscevano e si identificavano. È come se il Sannazaro avesse voluto qui definire l’identificazione della propria poesia con la spazialità della sua villa di Mergellina ed istituire la sua sede privilegiata proprio in quel fondo a lui così caro, lasciando ai posteri, oltre alla sua poesia, un luogo preciso che potesse evocare anche la sua memoria. In the collection of Iacopo Sannazaro’s Epigrammata significant landscape elements are present only in two Sapphics placed respectively at the opening of the first and second books and dedicated to King Federico of Aragon, and in the three Sapphics dedicated, within the second book, to Saint Nazarius. They are mostly limited to the representation of the villa that Sannazaro acquired in Mergellina and take on a clear poetological value, which on the one hand brings the poet’s inspiration back into the tradition founded by Pontano, the great theorist of poetic renewal in the Aragonese culture, and on the other hand affirms its originality and autonomy. The originality is expressed through the symbol of the nymph Mergellina, who had already assumed the role of inspirational muse for the poet, just as for Pontano it had happened with the nymph Antiniana, both eponymous nymphs of a land and a villa, in which the two poets recognized and identified themselves. It is as if Sannazaro had wanted here to define the identification of his own poetry with the spatiality of his villa in Mergellina and to establish his privileged seat in that land so dear to him, leaving to posterity, in addition to his poetry, a precise place that could also evoke his memory.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.