Aree verdi e riduzione dei consumi energetici a scala urbana. Un’applicazione al Comune di Cercola (Napoli)

Sebbene sia ormai superata la visione relativa esclusivamente alla funzione di “standard” delle aree verdi urbane, solo negli ultimi anni si è consolidato il loro ruolo di elementi chiave per l’incremento della resilienza e la riduzione dei consumi energetici. Grazie, infatti, all’assorbimento della radiazione solare, al rilascio di vapore acqueo attraverso il fogliame e all’ombreggiamento naturale, le aree verdi consentono la riduzione della temperatura, il miglioramento del comfort termico e il conseguente risparmio energetico legato al condizionamento estivo. Questi numerosi benefici, oltre a facilitare l’adattamento delle città ai cambiamenti climatici in corso, contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, quali l’obiettivo 11 rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili, supportando anche l’attuazione del Green Deal e del PNRR. I decisori locali, i tecnici e i professionisti impegnati nell’attuazione di questa visione sembrano orientarsi verso una maggiore integrazione degli spazi verdi con il costruito, lavorando sul ridisegno del tessuto urbano, senza però fare riferimento a nuovi criteri e parametri localizzativi, distributivi e dimensionali del verde, attraverso cui ridurre la vulnerabilità climatica ed energetica delle città. A tal fine, questo contributo descrive l’applicazione ad un caso studio volto a realizzare un sistema di spazi verdi diffusi all’interno di differenti tipologie di tessuti urbani. Il paper fa riferimento al lavoro di consulenza tecnico- scientifica svolta dal TeMALab del DICEA dell’Università Federico II, a supporto dell’Ufficio di Piano del Comune di Cercola (NA), per la definizione di strategie e azioni contenute nel Puc e orientate al risparmio energetico e all’adattamento al cambiamento climatico.