Il testo esplora la possibilità di recuperare un sapere collettivo dell'architettura attraverso l'uso dell'archetipo, inteso come strumento teorico e operativo per contrastare la frammentarietà e l'individualismo che caratterizzano l'architettura contemporanea. Gli archetipi, in quanto sintesi delle esperienze storiche e collettive, rappresentano un punto di partenza per ridare profondità e continuità alla pratica progettuale, allontanandosi dalle mode effimere e dalla produzione priva di motivazioni profonde. L'autore propone una riflessione sull'importanza di concetti filosofici come l’idea platonica dell'eidos e dell’eidolon, e il valore dell’archetipo come principio fondante dell’architettura. Sottolinea che l'architettura deve riacquistare una dimensione concettuale, in cui la riflessione teorica si intreccia con l'esperienza fisica, per riscoprire le necessità ancestrali dell’abitare umano, come il radicamento, il sostegno, la protezione, e la connessione. Tali necessità, tradotte in specifici elementi architettonici, possono guidare il progetto verso una continuità con la tradizione e una rinnovata capacità di rispondere alle esigenze fondamentali dell'uomo. L’approccio proposto si distingue dalla semplice imitazione dei modelli storici, enfatizzando l'importanza di una trasformazione intellettuale che permetta di rinnovare l'architettura nel solco della tradizione, senza ricadere nell’autorialità o nella sterile inventiva individuale. Il concetto di archetipo, assieme alla sua evoluzione in ectipo e idealtipo, è visto come un modo per ristabilire legami proficui con il passato, permettendo all’architettura di continuare a evolversi in armonia con il proprio patrimonio culturale e la memoria collettiva.
Per una consapevolezza del sapere collettivo dell'architettura / Izzo, Ferruccio. - (2023), pp. 7-9.
Per una consapevolezza del sapere collettivo dell'architettura
Ferruccio Izzo
2023
Abstract
Il testo esplora la possibilità di recuperare un sapere collettivo dell'architettura attraverso l'uso dell'archetipo, inteso come strumento teorico e operativo per contrastare la frammentarietà e l'individualismo che caratterizzano l'architettura contemporanea. Gli archetipi, in quanto sintesi delle esperienze storiche e collettive, rappresentano un punto di partenza per ridare profondità e continuità alla pratica progettuale, allontanandosi dalle mode effimere e dalla produzione priva di motivazioni profonde. L'autore propone una riflessione sull'importanza di concetti filosofici come l’idea platonica dell'eidos e dell’eidolon, e il valore dell’archetipo come principio fondante dell’architettura. Sottolinea che l'architettura deve riacquistare una dimensione concettuale, in cui la riflessione teorica si intreccia con l'esperienza fisica, per riscoprire le necessità ancestrali dell’abitare umano, come il radicamento, il sostegno, la protezione, e la connessione. Tali necessità, tradotte in specifici elementi architettonici, possono guidare il progetto verso una continuità con la tradizione e una rinnovata capacità di rispondere alle esigenze fondamentali dell'uomo. L’approccio proposto si distingue dalla semplice imitazione dei modelli storici, enfatizzando l'importanza di una trasformazione intellettuale che permetta di rinnovare l'architettura nel solco della tradizione, senza ricadere nell’autorialità o nella sterile inventiva individuale. Il concetto di archetipo, assieme alla sua evoluzione in ectipo e idealtipo, è visto come un modo per ristabilire legami proficui con il passato, permettendo all’architettura di continuare a evolversi in armonia con il proprio patrimonio culturale e la memoria collettiva.File | Dimensione | Formato | |
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