Il moltiplicarsi dell’io-isola in una catena di risonanze visive e sonore dilata ogni episodio ricordato da Arturo in una proiezione memoriale sovratemporale, mitizzante, tessendo una tela favolosa intorno a ogni cosa, anche ai dettagli più concreti. La visione di questo «filo esile» è destinata a riverberarsi nel gioco di specchi dell’io morantiano, legandosi molte volte al tessuto del cielo stellato Affidando tutto il peso della narrazione alle «memorie di un fanciullo», Elsa Morante recupera, nel cuore del Novecento, il «famoso filo del racconto» che, se il suo Arturo è sdraiato con la testa rovesciata verso le altezze della volta celeste, si manifesta come un lungo filo astrale, una ragnatela cosmica. Se il ragazzo-stella tesse il suo mitico destino, se annoda destini, astri e cose quotidiane, è perché ha intorno a sé le pagine dei libri, primo cerchio del suo potere trasfigurante. È la Morante stessa che protegge il suo «fanciullo appassionato», addormentandolo nella sua trama affabulatrice, esotica e familiare, che congela il movimento naturale del Bildungsroman. Arturo, proprio nelle prime pagine, ci dà l’indizio da conservare per l’uscita dal limbo: «Leggevo sdraiato», ci dice, sdraiato come il Ragazzo addormentato sulla barca di Guttuso scelto per la copertina, sdraiato come quando si contemplano le stelle. The multiplication of the island-ego in a chain of visual and sound resonances expands each episode remembered by Arturo in a mythicizing, over-temporal memorial projection, weaving a fabulous web around everything, even the most concrete details. The vision of this slender thread reverberates in the game of mirrors of the Morantian self, binding itself many times to the tissue of the starry sky. By entrusting all the weight of the narrative to the "memoirs of a child", Elsa Morante recovers, in the heart of the twentieth century, the "famous thread of the story" which, if Arturo is lying down with his head thrown back towards the celestial vault, manifests as a long astral thread, a cosmic web. If the boy-star weaves his mythical destiny, if he knots destinies, stars and everyday things, it is because he has the pages of books around him, the first circle of his transfiguring power. It is Morante herself who protects her «passionate boy», falling him asleep in her story-telling, exotic and familiar plot, which freezes the natural movement of the Bildungsroman. Arturo, right in the first pages, gives us the clue to keep tight to get out of limbo: «I read lying down», he tells us, lying down like the Guttuso's Boy asleep on boat, chosen for the cover, lying down like when we contemplate the stars.

Il filo astrale del racconto. L’isola “celeste” della Morante / Acocella, Silvia. - In: KRITIK. - ISSN 2974-8097. - 2:(2023), pp. 101-115.

Il filo astrale del racconto. L’isola “celeste” della Morante

Silvia Acocella
2023

Abstract

Il moltiplicarsi dell’io-isola in una catena di risonanze visive e sonore dilata ogni episodio ricordato da Arturo in una proiezione memoriale sovratemporale, mitizzante, tessendo una tela favolosa intorno a ogni cosa, anche ai dettagli più concreti. La visione di questo «filo esile» è destinata a riverberarsi nel gioco di specchi dell’io morantiano, legandosi molte volte al tessuto del cielo stellato Affidando tutto il peso della narrazione alle «memorie di un fanciullo», Elsa Morante recupera, nel cuore del Novecento, il «famoso filo del racconto» che, se il suo Arturo è sdraiato con la testa rovesciata verso le altezze della volta celeste, si manifesta come un lungo filo astrale, una ragnatela cosmica. Se il ragazzo-stella tesse il suo mitico destino, se annoda destini, astri e cose quotidiane, è perché ha intorno a sé le pagine dei libri, primo cerchio del suo potere trasfigurante. È la Morante stessa che protegge il suo «fanciullo appassionato», addormentandolo nella sua trama affabulatrice, esotica e familiare, che congela il movimento naturale del Bildungsroman. Arturo, proprio nelle prime pagine, ci dà l’indizio da conservare per l’uscita dal limbo: «Leggevo sdraiato», ci dice, sdraiato come il Ragazzo addormentato sulla barca di Guttuso scelto per la copertina, sdraiato come quando si contemplano le stelle. The multiplication of the island-ego in a chain of visual and sound resonances expands each episode remembered by Arturo in a mythicizing, over-temporal memorial projection, weaving a fabulous web around everything, even the most concrete details. The vision of this slender thread reverberates in the game of mirrors of the Morantian self, binding itself many times to the tissue of the starry sky. By entrusting all the weight of the narrative to the "memoirs of a child", Elsa Morante recovers, in the heart of the twentieth century, the "famous thread of the story" which, if Arturo is lying down with his head thrown back towards the celestial vault, manifests as a long astral thread, a cosmic web. If the boy-star weaves his mythical destiny, if he knots destinies, stars and everyday things, it is because he has the pages of books around him, the first circle of his transfiguring power. It is Morante herself who protects her «passionate boy», falling him asleep in her story-telling, exotic and familiar plot, which freezes the natural movement of the Bildungsroman. Arturo, right in the first pages, gives us the clue to keep tight to get out of limbo: «I read lying down», he tells us, lying down like the Guttuso's Boy asleep on boat, chosen for the cover, lying down like when we contemplate the stars.
2023
Il filo astrale del racconto. L’isola “celeste” della Morante / Acocella, Silvia. - In: KRITIK. - ISSN 2974-8097. - 2:(2023), pp. 101-115.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
IL FILO ASTRALE DEL RACONTO (Kritik).pdf

non disponibili

Tipologia: Documento in Post-print
Licenza: Copyright dell'editore
Dimensione 575.22 kB
Formato Adobe PDF
575.22 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/946977
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact