Bagnoli è un quartiere dell’area occidentale di Napoli che dalla chiusura dell’ex-Italsider proietta il suo destino sull’esito del processo di trasformazione dell’ area industriale dismessa. Area che dal 1993 resta ancora chiusa in un inquietante e reale recinto fisico (mura alte e continue negano in più punti la visibilità della realtà presente). Un’altra importante area del quartiere, anch’essa fisicamente recintata, è quella rappresentata dall’ ex area NATO, nota per aver ospitato per circa 60 anni (dal 1954 al 2012) il Comando Sud Europa NATO-JFC Naples. Un processo di rigenerazione urbana iniziato dalla Fondazione Welfare Campania, che oggi gestisce questo luogo, e che stenta a farsi accettare come possibile contenitore di funzioni collettive di socialità e di animazione economica. Altri elementi che in un certo senso alimentano la caratteristica di luoghi fisicamente recintati sono quelli legati alla presenza delle barriere fisiche della linea della metropolitana e della cumana che amplificano un senso di costrizione ed interdizione visiva per l’intero abitato di Bagnoli. In tutto questo non possiamo non ricordare che la stessa linea di costa, per motivi legati all’inquinamento ambientale generato dall’attività industriale dall’ex Italsider, risulta in gran parte interdetta. Dal 2018, il Laboratorio Bagnoli dell’Università Federico II di Napoli, attraverso l’organizzazione di passeggiate patrimoniali-identitarie, le Jane’s Walk – e non solo –, ha individuato, attraverso lo strumento del racconto, un percorso finalizzato a creare una riconnessione conoscitiva di questi luoghi recintati ed in parte ancora invalicabili. La volontà del Laboratorio è quello di riprendere ed attivare un dialogo - al momento ancora in parte interrotto -, per ricominciare a discutere criticamente del futuro di questo territorio che risulta in continua progettazione da circa trent’anni. In quest’azione è stato significativo il coinvolgimento e la partecipazione attiva delle scuole di quartiere e di presidi identitari presenti sul territorio (Circolo Ilva Bagnoli, Invitalia e sub Commissari SIN di Bagnoli, Fondazione Campania Welfare).
Bagnoli: riconnettere attraverso una passeggiata patrimoniale un territorio fatto di recinti / Coppola, Emanuela; Bruno, Giuseppe. - (2024), pp. 161-173.
Bagnoli: riconnettere attraverso una passeggiata patrimoniale un territorio fatto di recinti
Coppola, Emanuela
;
2024
Abstract
Bagnoli è un quartiere dell’area occidentale di Napoli che dalla chiusura dell’ex-Italsider proietta il suo destino sull’esito del processo di trasformazione dell’ area industriale dismessa. Area che dal 1993 resta ancora chiusa in un inquietante e reale recinto fisico (mura alte e continue negano in più punti la visibilità della realtà presente). Un’altra importante area del quartiere, anch’essa fisicamente recintata, è quella rappresentata dall’ ex area NATO, nota per aver ospitato per circa 60 anni (dal 1954 al 2012) il Comando Sud Europa NATO-JFC Naples. Un processo di rigenerazione urbana iniziato dalla Fondazione Welfare Campania, che oggi gestisce questo luogo, e che stenta a farsi accettare come possibile contenitore di funzioni collettive di socialità e di animazione economica. Altri elementi che in un certo senso alimentano la caratteristica di luoghi fisicamente recintati sono quelli legati alla presenza delle barriere fisiche della linea della metropolitana e della cumana che amplificano un senso di costrizione ed interdizione visiva per l’intero abitato di Bagnoli. In tutto questo non possiamo non ricordare che la stessa linea di costa, per motivi legati all’inquinamento ambientale generato dall’attività industriale dall’ex Italsider, risulta in gran parte interdetta. Dal 2018, il Laboratorio Bagnoli dell’Università Federico II di Napoli, attraverso l’organizzazione di passeggiate patrimoniali-identitarie, le Jane’s Walk – e non solo –, ha individuato, attraverso lo strumento del racconto, un percorso finalizzato a creare una riconnessione conoscitiva di questi luoghi recintati ed in parte ancora invalicabili. La volontà del Laboratorio è quello di riprendere ed attivare un dialogo - al momento ancora in parte interrotto -, per ricominciare a discutere criticamente del futuro di questo territorio che risulta in continua progettazione da circa trent’anni. In quest’azione è stato significativo il coinvolgimento e la partecipazione attiva delle scuole di quartiere e di presidi identitari presenti sul territorio (Circolo Ilva Bagnoli, Invitalia e sub Commissari SIN di Bagnoli, Fondazione Campania Welfare).File | Dimensione | Formato | |
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