Lo studio e la conoscenza delle condizioni sociali e spaziali problematiche nelle aree urbane italiane hanno progressivamente spinto studiosi di politiche urbane, associazioni, progettisti e amministratori verso la ricerca di opportunità di intervento in grado di tener conto, a un tempo, dello spessore del disagio sociale e di quello materiale di città e territori. In questa direzione, sin dai tempi delle iniziative pioniere dei PIC Urban, le sperimentazioni e la direzione di marcia dell’innovazione per l’intervento alla scala urbana sono state per lo più tracciate da un ampio e variegato ventaglio di iniziative di matrice europea. Dapprima, in una maniera assai dirompente e inattesa, con l’introduzione di nuove razionalità, procedure, tematiche (De Leo, 2005); successivamente – anche in relazione all’attivismo di numerosi Paesi dell’Unione – consolidandosi come un importante punto di riferimento oltre che fonte di ispirazione e indirizzo. Tale ruolo appare oggi quanto mai importate e insostituibile in paesi come l’Italia, nei quali, l’assenza di una agenda urbana e di strumenti di intervento adeguati rendono ancora più fragile la condizione delle periferie e delle aree urbane colpite dalla crescita delle diseguaglianze sociali e spaziali.
L’innovazione per le politiche urbane / DE LEO, Daniela. - (2019), pp. 69-74.
L’innovazione per le politiche urbane
Daniela De Leo
2019
Abstract
Lo studio e la conoscenza delle condizioni sociali e spaziali problematiche nelle aree urbane italiane hanno progressivamente spinto studiosi di politiche urbane, associazioni, progettisti e amministratori verso la ricerca di opportunità di intervento in grado di tener conto, a un tempo, dello spessore del disagio sociale e di quello materiale di città e territori. In questa direzione, sin dai tempi delle iniziative pioniere dei PIC Urban, le sperimentazioni e la direzione di marcia dell’innovazione per l’intervento alla scala urbana sono state per lo più tracciate da un ampio e variegato ventaglio di iniziative di matrice europea. Dapprima, in una maniera assai dirompente e inattesa, con l’introduzione di nuove razionalità, procedure, tematiche (De Leo, 2005); successivamente – anche in relazione all’attivismo di numerosi Paesi dell’Unione – consolidandosi come un importante punto di riferimento oltre che fonte di ispirazione e indirizzo. Tale ruolo appare oggi quanto mai importate e insostituibile in paesi come l’Italia, nei quali, l’assenza di una agenda urbana e di strumenti di intervento adeguati rendono ancora più fragile la condizione delle periferie e delle aree urbane colpite dalla crescita delle diseguaglianze sociali e spaziali.File | Dimensione | Formato | |
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