Il contributo si concentra sulla fortuna editoriale e sull’evoluzione della Cucina casereccia, l’appendice in dialetto napoletano presente in chiusura di ciascuna delle sette edizioni (1837-1852) della Cucina teorico-pratica di Ippolito Cavalcanti. La bibliografia ha sottolineato come ciascuna edizione del ricettario costituisca di fatto un prodotto testuale autonomo: il saggio si propone di verificare la fondatezza dell’affermazione anche in riferimento alla sola sezione dialettale. Il rinvenimento della sesta edizione del trattato (1849), sinora considerata irreperibile, ha permesso di instaurare un confronto macro- e microtestuale fra tutte le edizioni della Cucina casereccia, grazie al quale è stato possibile mettere in evidenza le peculiarità di ciascuna di esse e ragionare sulla direzione evolutiva. Lo studio si sofferma anche sulla scelta di Cavalcanti di scrivere una sezione del ricettario interamente in dialetto, riepilogando le proposte interpretative sinora avanzate e evidenziando nuovi aspetti a partire dal testo stesso.
La 'Cucina Casereccia': un'appendice dialettale alla 'Cucina teorico-pratica' (1ª ed. 1837-7ª ed. 1852) di Ippolito Cavalcanti / Iacolare, Salvatore. - (2023), pp. 149-192. [10.6093/ridesn/10596]
La 'Cucina Casereccia': un'appendice dialettale alla 'Cucina teorico-pratica' (1ª ed. 1837-7ª ed. 1852) di Ippolito Cavalcanti
Salvatore Iacolare
2023
Abstract
Il contributo si concentra sulla fortuna editoriale e sull’evoluzione della Cucina casereccia, l’appendice in dialetto napoletano presente in chiusura di ciascuna delle sette edizioni (1837-1852) della Cucina teorico-pratica di Ippolito Cavalcanti. La bibliografia ha sottolineato come ciascuna edizione del ricettario costituisca di fatto un prodotto testuale autonomo: il saggio si propone di verificare la fondatezza dell’affermazione anche in riferimento alla sola sezione dialettale. Il rinvenimento della sesta edizione del trattato (1849), sinora considerata irreperibile, ha permesso di instaurare un confronto macro- e microtestuale fra tutte le edizioni della Cucina casereccia, grazie al quale è stato possibile mettere in evidenza le peculiarità di ciascuna di esse e ragionare sulla direzione evolutiva. Lo studio si sofferma anche sulla scelta di Cavalcanti di scrivere una sezione del ricettario interamente in dialetto, riepilogando le proposte interpretative sinora avanzate e evidenziando nuovi aspetti a partire dal testo stesso.File | Dimensione | Formato | |
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