Oggetto precipuo dell’incontro è rappresentato da un componimento lirico del Calenzio, giuntoci all’interno del più vasto canzoniere scritto per raccontare e celebrare le vicende di un amore giovanile del poeta per una donna cantata con il nome di Aurimpia. Dopo una rapida presentazione della figura storica dell’umanista, necessaria per comprendere i tratti distintivi della sua personalità, si è proceduto alla contestualizzazione e alla ricostruzione delle fasi di composizione della lirica 'Caeli simulacra in terris et Hiaraci imperium' (1463), la quale, seppur inserita all’interno di una raccolta di taglio propriamente amoroso, nulla ha a che vedere con la figura della dedicataria ed anzi si configura come il crocevia di spunti e motivi poetici assai vari: in primo luogo, la dedica alla città di Matera, i cui luoghi, ritratti con linguaggio evocativo, sono trasfigurati sovrapponendo mito e realtà, sulla scia di Ovidio; in secondo luogo, il discorso pedagogico, assai caro al Calenzio in quanto precettore di Federico d’Aragona, principe e futuro re di Napoli.
«Caeli simulacra in terris ...»: una lirica di Elisio Calenzio. Luci su Matera / Germano, Giuseppe. - (2024).
«Caeli simulacra in terris ...»: una lirica di Elisio Calenzio. Luci su Matera.
Germano Giuseppe
2024
Abstract
Oggetto precipuo dell’incontro è rappresentato da un componimento lirico del Calenzio, giuntoci all’interno del più vasto canzoniere scritto per raccontare e celebrare le vicende di un amore giovanile del poeta per una donna cantata con il nome di Aurimpia. Dopo una rapida presentazione della figura storica dell’umanista, necessaria per comprendere i tratti distintivi della sua personalità, si è proceduto alla contestualizzazione e alla ricostruzione delle fasi di composizione della lirica 'Caeli simulacra in terris et Hiaraci imperium' (1463), la quale, seppur inserita all’interno di una raccolta di taglio propriamente amoroso, nulla ha a che vedere con la figura della dedicataria ed anzi si configura come il crocevia di spunti e motivi poetici assai vari: in primo luogo, la dedica alla città di Matera, i cui luoghi, ritratti con linguaggio evocativo, sono trasfigurati sovrapponendo mito e realtà, sulla scia di Ovidio; in secondo luogo, il discorso pedagogico, assai caro al Calenzio in quanto precettore di Federico d’Aragona, principe e futuro re di Napoli.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.