Nel libro V dell’Urania, opus maximum dell’umanista napoletano Giovanni Pontano, l’autore porta a compimento il lungo viaggio intrapreso all’inizio dell’opera esponendo gli insegnamenti della cosiddetta “corografia astronomica”. La trattazione corografica, pur consistendo in una rielaborazione poetica del sistema già tracciato da Tolomeo nel terzo libro della Tetrabiblos, risulta arricchita non solo dall’aggiunta di diversi miti, frutto della straordinaria abilità mitopoietica dell’autore, ma anche dall’inserzione di lunghi excursus storico-geografici che, assenti nel modello, presuppongono il ricorso ad altre fonti. Un caso particolarmente emblematico di questa seconda tipologia di intervento è rappresentato dai vv. 176-241 in cui, nel presentare la prima area dell’ecumene tolemaica (Gallia, Germania, Britannia, Bastarnia), Pontano arricchisce la trattazione astrologica mediante diverse scene fantasiose atte ad esemplificare la ferocia dell’influsso marziano, per una delle quali ricorre ad un lungo catalogo etnonimico e toponimico di estremo interesse; il catalogo, infatti, si compone non solo di popoli, fiumi e monti ben noti nel mondo antico, ma anche di altri quasi del tutto assenti sia nella letteratura greca che in quella latina, tanto da renderlo una vera e propria miniera nell’individuazione delle fonti geografiche pontaniane. Nel corso del seminario si presenteranno i risultati ricavati da un’indagine capillare condotta sugli elementi geografici citati dal Pontano, più nello specifico si illustrerà come la forte interazione tra filologia, intertestualità e storia del libro abbia permesso di individuare l’esistenza di una precisa fonte presente sul banco di lavoro dell’autore. Si tenterà inoltre di mostrare, tramite un’incursione nel laboratorio poetico del Pontano, come le inserzioni geografiche, amalgamandosi con quelle storiche, costituiscano un ausilio alla mitopoiesi nella creazione di un ordito poetico altamente originale e perfettamente coeso.
Antonio Coppola, SSM: La geografia al servizio della mitopoiesi: i vv. 176-241 del libro V dell’Urania di Giovanni Pontano / Rozza, Nicoletta. - (2024).
Antonio Coppola, SSM: La geografia al servizio della mitopoiesi: i vv. 176-241 del libro V dell’Urania di Giovanni Pontano
Nicoletta Rozza
2024
Abstract
Nel libro V dell’Urania, opus maximum dell’umanista napoletano Giovanni Pontano, l’autore porta a compimento il lungo viaggio intrapreso all’inizio dell’opera esponendo gli insegnamenti della cosiddetta “corografia astronomica”. La trattazione corografica, pur consistendo in una rielaborazione poetica del sistema già tracciato da Tolomeo nel terzo libro della Tetrabiblos, risulta arricchita non solo dall’aggiunta di diversi miti, frutto della straordinaria abilità mitopoietica dell’autore, ma anche dall’inserzione di lunghi excursus storico-geografici che, assenti nel modello, presuppongono il ricorso ad altre fonti. Un caso particolarmente emblematico di questa seconda tipologia di intervento è rappresentato dai vv. 176-241 in cui, nel presentare la prima area dell’ecumene tolemaica (Gallia, Germania, Britannia, Bastarnia), Pontano arricchisce la trattazione astrologica mediante diverse scene fantasiose atte ad esemplificare la ferocia dell’influsso marziano, per una delle quali ricorre ad un lungo catalogo etnonimico e toponimico di estremo interesse; il catalogo, infatti, si compone non solo di popoli, fiumi e monti ben noti nel mondo antico, ma anche di altri quasi del tutto assenti sia nella letteratura greca che in quella latina, tanto da renderlo una vera e propria miniera nell’individuazione delle fonti geografiche pontaniane. Nel corso del seminario si presenteranno i risultati ricavati da un’indagine capillare condotta sugli elementi geografici citati dal Pontano, più nello specifico si illustrerà come la forte interazione tra filologia, intertestualità e storia del libro abbia permesso di individuare l’esistenza di una precisa fonte presente sul banco di lavoro dell’autore. Si tenterà inoltre di mostrare, tramite un’incursione nel laboratorio poetico del Pontano, come le inserzioni geografiche, amalgamandosi con quelle storiche, costituiscano un ausilio alla mitopoiesi nella creazione di un ordito poetico altamente originale e perfettamente coeso.File | Dimensione | Formato | |
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