Nel 2018 è stato avviato dalla Regione Campania il Progetto Speciale Castagno con obiettivi molteplici, tra cui il controllo sostenibile dei carpofagi nel castagneto da frutto. Per quest’ultimo obiettivo è stata indagata la possibilità di difendere il castagneto biologico con l’impiego di funghi (Beauveria bassiana) e nematodi entomopatogeni (Steinernema feltiae). L’attività è stata condotta in castagneti da frutto di un’azienda a conduzione biologica situata in provincia di Avellino nel triennio 2019-2021 con diverse tesi a confronto. Le tortrici nel periodo di volo sono state monitorate mediante l’impiego di trappole feromoniche e contemporaneamente è stato valutato il contributo dannoso di ciascuna specie, completato alla raccolta con il calcolo della percentuale di frutti bacati. Nel triennio P. fasciana è stata osservata dalla metà di giugno fino a inizio settembre, mentre le tortrici intermedia e tardiva sono state catturate, da inizio/ fine agosto a fine settembre. Le catture di C. fagiglandana, numericamente contenute, non hanno rispecchiato la reale importanza fitosanitaria della specie e i danni arrecati. Le trappole innescate con il feromone in commercio di C. splendana non sono in grado di fornire dati utili al monitoraggio della specie. I frutti prelevati alla raccolta dagli appezzamenti trattati con bioinsetticidi hanno mostrato un livello di bacato ridottosi nel triennio, con valori inferiori registrati nella tesi nematodi (17,2%, 15,4% e 8%) rispetto a B. bassiana (20,2%, 14,6% e 14%), mentre i livelli di bacato nelle tesi controllo hanno mostrato valori significativamente più elevati (33%, 34,2% e 28,8%). Sulla base dei danni arrecati e delle larve rinvenute durante la dissezione di castagne bacate raccolte al suolo nel periodo settembre-ottobre 2021, è stato possibile determinare l’importanza dei singoli carpofagi e attribuire il danno per il 68% a C. fagiglandana, il 14% a C. splendana, per l’11% a P. fasciana e per il 7% a balanini.
La gestione dei lepidotteri carpofagi nel castagneto biologico / Garonna, ANTONIO PIETRO; Russo, Elia. - unico:(2022), pp. 61-61. (Intervento presentato al convegno VIII Convegno Nazionale del Castagno tenutosi a Portici (NA) nel 14-16 settembre 2022).
La gestione dei lepidotteri carpofagi nel castagneto biologico
Garonna Antonio Pietro;Elia Russo
2022
Abstract
Nel 2018 è stato avviato dalla Regione Campania il Progetto Speciale Castagno con obiettivi molteplici, tra cui il controllo sostenibile dei carpofagi nel castagneto da frutto. Per quest’ultimo obiettivo è stata indagata la possibilità di difendere il castagneto biologico con l’impiego di funghi (Beauveria bassiana) e nematodi entomopatogeni (Steinernema feltiae). L’attività è stata condotta in castagneti da frutto di un’azienda a conduzione biologica situata in provincia di Avellino nel triennio 2019-2021 con diverse tesi a confronto. Le tortrici nel periodo di volo sono state monitorate mediante l’impiego di trappole feromoniche e contemporaneamente è stato valutato il contributo dannoso di ciascuna specie, completato alla raccolta con il calcolo della percentuale di frutti bacati. Nel triennio P. fasciana è stata osservata dalla metà di giugno fino a inizio settembre, mentre le tortrici intermedia e tardiva sono state catturate, da inizio/ fine agosto a fine settembre. Le catture di C. fagiglandana, numericamente contenute, non hanno rispecchiato la reale importanza fitosanitaria della specie e i danni arrecati. Le trappole innescate con il feromone in commercio di C. splendana non sono in grado di fornire dati utili al monitoraggio della specie. I frutti prelevati alla raccolta dagli appezzamenti trattati con bioinsetticidi hanno mostrato un livello di bacato ridottosi nel triennio, con valori inferiori registrati nella tesi nematodi (17,2%, 15,4% e 8%) rispetto a B. bassiana (20,2%, 14,6% e 14%), mentre i livelli di bacato nelle tesi controllo hanno mostrato valori significativamente più elevati (33%, 34,2% e 28,8%). Sulla base dei danni arrecati e delle larve rinvenute durante la dissezione di castagne bacate raccolte al suolo nel periodo settembre-ottobre 2021, è stato possibile determinare l’importanza dei singoli carpofagi e attribuire il danno per il 68% a C. fagiglandana, il 14% a C. splendana, per l’11% a P. fasciana e per il 7% a balanini.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.