Il sesto libro dell’Eneide si apre con l’approdo di Enea e del suo seguito alle spiagge di Cuma: mentre i compagni si lanciano nella selva alla ricerca dell’utile, l’eroe troiano sale fino alla rocca presieduta dall’altus Apollo (Verg., Aen. VI 5-12) e si ferma ad ammirare la maestria dei fregi d’oro scolpiti nelle porte di un imponente tempio. In questo punto della narrazione Virgilio inserisce una breve digressione sull’architetto e scultore dell’edificio cumano, ossia il mitico artigiano greco Dedalo (Verg., Aen. VI 14-33). La tappa di Dedalo a Cuma descritta da Virgilio costituisce un unicum nella tradizione sulla periodos dell’itinerante artigiano greco: considerato ora una pura invenzione poetica ora una dotta ripresa, il Dedalo virgiliano è rimasto fuori dagli interessi dell’archeologia cumana, ma è divenuto il prototipo dell’eroe culturale in una tradizione di studi che celebra il ruolo degli Eubei nel Golfo. Il presente contributo si propone di ritornare sui versi dell’ekphrasis, per puntualizzare lo statuto artigianale del Dedalo virgiliano e la sua funzione nel poema.
Fugiens Minoïa regna…Dedalo demioergos a Cuma? / Adamo, Sara. - (2024), pp. 19-33. (Intervento presentato al convegno Cuma e i Campi Flegrei. Archeologia, Storia, Società, Territorio, Napoli-Pozzuoli, 11-13 maggio 2022 tenutosi a Napoli-Pozzuoli nel 11-13 maggio 2022).
Fugiens Minoïa regna…Dedalo demioergos a Cuma?
sara adamo
2024
Abstract
Il sesto libro dell’Eneide si apre con l’approdo di Enea e del suo seguito alle spiagge di Cuma: mentre i compagni si lanciano nella selva alla ricerca dell’utile, l’eroe troiano sale fino alla rocca presieduta dall’altus Apollo (Verg., Aen. VI 5-12) e si ferma ad ammirare la maestria dei fregi d’oro scolpiti nelle porte di un imponente tempio. In questo punto della narrazione Virgilio inserisce una breve digressione sull’architetto e scultore dell’edificio cumano, ossia il mitico artigiano greco Dedalo (Verg., Aen. VI 14-33). La tappa di Dedalo a Cuma descritta da Virgilio costituisce un unicum nella tradizione sulla periodos dell’itinerante artigiano greco: considerato ora una pura invenzione poetica ora una dotta ripresa, il Dedalo virgiliano è rimasto fuori dagli interessi dell’archeologia cumana, ma è divenuto il prototipo dell’eroe culturale in una tradizione di studi che celebra il ruolo degli Eubei nel Golfo. Il presente contributo si propone di ritornare sui versi dell’ekphrasis, per puntualizzare lo statuto artigianale del Dedalo virgiliano e la sua funzione nel poema.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.