Il presente lavoro è volto ad approfondire il punto di vista di professionisti sui processi di reciprocità per donne di diversa appartenenza etnica. Il presente studio fa parte di una ricerca più ampia inserita all'interno del dottorato Mind Gender and Language dell'Università degli Studi di Napoli Federico, il cui obiettivo generale è di comprendere come promuovere i processi di scambio sociale con delle giovani donne migranti nell'area napoletana. Secondo il report Istat (2022), gli stranieri residenti in Italia sono equamente distribuiti per genere, tuttavia, esiste ancora la tendenza a considerare la migrazione come unicamente al maschile (Lutz, 2010) e questo ha necessariamente un impatto, a svantaggio delle donne, sulle pratiche utilizzate per favorire l’interazione sociale dei migranti. Per questo motivo e in una cornice intersezionale (Collins, 2020), è stato condotto uno studio esplorativo con esperti nelle tematiche di genere e operatori del terzo settore che si occupano di inclusione sociale di migranti nel territorio napoletano. Sono state condotte 25 interviste analizzate con l’analisi tematica (Braun e Clarke, 2006). Dai risultati è emerso come l'inclusione sociale passa per numerose dimensioni, come emerge dalla letteratura (Leemann et al., 2022). Secondo gli intervistati, la prospettiva eteronormativa ha un ruolo centrale in questo processo impattando sugli interventi. Le donne migranti spesso sono relegate a lavori domestici e di cura per sopperire ad un welfare carente (Lutz, 2010) che non garantisce alle stesse di dedicarsi pienamente alla vita lavorativa, se non con l’ausilio di donne migranti nella gestione e cura dei propri cari e della casa. La categoria di genere, così come tutte le altre prese in considerazione in una logica intersezionale, va analizzata con le donne migranti e bisogna procedere con una prospettiva bilaterale nel momento in cui l'inclusione sociale non è mera incorporazione ma prevede una reciproca convivenza tra cittadini autoctoni e stranieri.
Donne migranti e servizi: il punto di vista dei professionisti in una prospettiva intersezionale / Autiero, Marcella. - (2023), pp. 75-76. (Intervento presentato al convegno IMMAGINARE COMUNITÀ EQUE, PROMUOVERE CAMBIAMENTI SOSTENIBILI tenutosi a Aosta nel 21-23/09/2023).
Donne migranti e servizi: il punto di vista dei professionisti in una prospettiva intersezionale
Autiero, MarcellaPrimo
2023
Abstract
Il presente lavoro è volto ad approfondire il punto di vista di professionisti sui processi di reciprocità per donne di diversa appartenenza etnica. Il presente studio fa parte di una ricerca più ampia inserita all'interno del dottorato Mind Gender and Language dell'Università degli Studi di Napoli Federico, il cui obiettivo generale è di comprendere come promuovere i processi di scambio sociale con delle giovani donne migranti nell'area napoletana. Secondo il report Istat (2022), gli stranieri residenti in Italia sono equamente distribuiti per genere, tuttavia, esiste ancora la tendenza a considerare la migrazione come unicamente al maschile (Lutz, 2010) e questo ha necessariamente un impatto, a svantaggio delle donne, sulle pratiche utilizzate per favorire l’interazione sociale dei migranti. Per questo motivo e in una cornice intersezionale (Collins, 2020), è stato condotto uno studio esplorativo con esperti nelle tematiche di genere e operatori del terzo settore che si occupano di inclusione sociale di migranti nel territorio napoletano. Sono state condotte 25 interviste analizzate con l’analisi tematica (Braun e Clarke, 2006). Dai risultati è emerso come l'inclusione sociale passa per numerose dimensioni, come emerge dalla letteratura (Leemann et al., 2022). Secondo gli intervistati, la prospettiva eteronormativa ha un ruolo centrale in questo processo impattando sugli interventi. Le donne migranti spesso sono relegate a lavori domestici e di cura per sopperire ad un welfare carente (Lutz, 2010) che non garantisce alle stesse di dedicarsi pienamente alla vita lavorativa, se non con l’ausilio di donne migranti nella gestione e cura dei propri cari e della casa. La categoria di genere, così come tutte le altre prese in considerazione in una logica intersezionale, va analizzata con le donne migranti e bisogna procedere con una prospettiva bilaterale nel momento in cui l'inclusione sociale non è mera incorporazione ma prevede una reciproca convivenza tra cittadini autoctoni e stranieri.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.