Il progetto ViDaCS (Violent Dad in Child Shoes) è nato dall’obiettivo di prevenire e contrastare l’Intimate Partner Violence (IPV), la Domestic Violence (DV) e la Witnessing Violence (WV). Gli interlocutori principali sono stati uomini e padri autori e non, di DV raggiunti attraverso la comunicazione online. Il cuore progettuale è stato lo sviluppo di un serious game nel quale i padri hanno sperimentato una scena di DV nei panni dei bambini che vi assistono con l’obiettivo di generare consapevolezza intorno al fenomeno, ma l’intero progetto è stato accompagnato da una sensibilizzazione al tema attraverso i social media. ViDaCS, attraverso la creazione di realtà virtuali, ha voluto attivare nuovi luoghi di pensabilità sul tema della DV con particolare riferimento ai contesti familiari e alle funzioni genitoriali: è stato costruito un modello di ricerca-intervento che ha visto il web come una risorsa fondamentale per: 1) la dissemination progettuale; 2) sensibilizzare sulla DV e l’importanza della funzione paterna; 3) l’ engagement dell’utenza utile per la sperimentazione del serious game; 4) approfondire il punto di vista e coinvolgimento maschile sulla DV e creare gruppi di confronto online in diretta e in differita; 5) creare un ponte tra l’utenza e le istituzioni nonché i professionisti facenti parte del team progettuale. I nuovi media e in particolare i social network hanno garantito un incontro innovativo con il pubblico di riferimento, creando partecipazione attiva. Con il progetto abbiamo istituito nuovi luoghi di incontro democratici e facilmente raggiungibili dai destinatari per promuovere un’azione realmente inclusiva sui temi della DV. Ciò è risultato particolarmente efficace dato il periodo di pandemia da Covid-19 durante il quale ViDaCS ha dovuto ricalibrarsi nell’ultimo anno di progetto (2020) in ragione delle esigenze emergenti. Una delle maggiori difficoltà è stata l’interessamento del pubblico maschile ai temi progettuali: online, a inizio progetto, l’interesse era quasi al 100% del pubblico femminile; tuttavia, una comunicazione strategica ha portato all’incremento di like e interazioni del pubblico maschile alla pagina Facebook, in modo da raggiungere a fine progetto il 66% donne e 34% uomini su un totale di 1102 like, con un aumento dell’822% della copertura della pagina nel periodo di media e massima attività online della pagina. Invece, il numero massimo di persone raggiunte dalle nostre dirette è stato 29.498. Sono stati prodotti dei post in cui i bambini, con l’aiuto dei papà, ci hanno scritto dei propri desideri circa il rapporto tra i loro genitori. Da una semplice analisi testuale è emerso il desiderio che i padri collaborassero di più alla vita domestica e alle faccende di casa. Ci appare interessante perché è stato possibile non solo dar voce al desiderio dei bambini che hanno saputo mettere in crisi alcuni stereotipi familiari, ma anche rilanciare la questione ai padri, affinché quest’ultimi potessero interrogarsi rispetto agli stessi stereotipi. Abbiamo infine allestito dei webinar di confronto online, condotti da due psicologhe del team, con un piccolo gruppo di uomini che è venuto a conoscenza dell’iniziativa tramite la pagina. Grazie ai webinar i partecipanti hanno potuto spostare la prospettiva dal “sentirsi vittima” al “sentirsi autore” trovando gli elementi potenziali, che anche al proprio interno, potrebbero sfociare in DV e IPV.
PREVENZIONE E CONDIVISIONE ATTRAVERSO L’USO DELLA COMUNICAZIONE ONLINE / Autiero, Marcella; Carnevale, Stefania; Esempio, Emanuele. - (2023), pp. 64-64. (Intervento presentato al convegno Giornata Tematica: La psicologia sociale e i processi di interdipendenza online e offline tenutosi a Napoli nel 14-15/09/23).
PREVENZIONE E CONDIVISIONE ATTRAVERSO L’USO DELLA COMUNICAZIONE ONLINE
Marcella AutieroCo-primo
;Stefania CarnevaleCo-primo
;Emanuele EsempioCo-primo
2023
Abstract
Il progetto ViDaCS (Violent Dad in Child Shoes) è nato dall’obiettivo di prevenire e contrastare l’Intimate Partner Violence (IPV), la Domestic Violence (DV) e la Witnessing Violence (WV). Gli interlocutori principali sono stati uomini e padri autori e non, di DV raggiunti attraverso la comunicazione online. Il cuore progettuale è stato lo sviluppo di un serious game nel quale i padri hanno sperimentato una scena di DV nei panni dei bambini che vi assistono con l’obiettivo di generare consapevolezza intorno al fenomeno, ma l’intero progetto è stato accompagnato da una sensibilizzazione al tema attraverso i social media. ViDaCS, attraverso la creazione di realtà virtuali, ha voluto attivare nuovi luoghi di pensabilità sul tema della DV con particolare riferimento ai contesti familiari e alle funzioni genitoriali: è stato costruito un modello di ricerca-intervento che ha visto il web come una risorsa fondamentale per: 1) la dissemination progettuale; 2) sensibilizzare sulla DV e l’importanza della funzione paterna; 3) l’ engagement dell’utenza utile per la sperimentazione del serious game; 4) approfondire il punto di vista e coinvolgimento maschile sulla DV e creare gruppi di confronto online in diretta e in differita; 5) creare un ponte tra l’utenza e le istituzioni nonché i professionisti facenti parte del team progettuale. I nuovi media e in particolare i social network hanno garantito un incontro innovativo con il pubblico di riferimento, creando partecipazione attiva. Con il progetto abbiamo istituito nuovi luoghi di incontro democratici e facilmente raggiungibili dai destinatari per promuovere un’azione realmente inclusiva sui temi della DV. Ciò è risultato particolarmente efficace dato il periodo di pandemia da Covid-19 durante il quale ViDaCS ha dovuto ricalibrarsi nell’ultimo anno di progetto (2020) in ragione delle esigenze emergenti. Una delle maggiori difficoltà è stata l’interessamento del pubblico maschile ai temi progettuali: online, a inizio progetto, l’interesse era quasi al 100% del pubblico femminile; tuttavia, una comunicazione strategica ha portato all’incremento di like e interazioni del pubblico maschile alla pagina Facebook, in modo da raggiungere a fine progetto il 66% donne e 34% uomini su un totale di 1102 like, con un aumento dell’822% della copertura della pagina nel periodo di media e massima attività online della pagina. Invece, il numero massimo di persone raggiunte dalle nostre dirette è stato 29.498. Sono stati prodotti dei post in cui i bambini, con l’aiuto dei papà, ci hanno scritto dei propri desideri circa il rapporto tra i loro genitori. Da una semplice analisi testuale è emerso il desiderio che i padri collaborassero di più alla vita domestica e alle faccende di casa. Ci appare interessante perché è stato possibile non solo dar voce al desiderio dei bambini che hanno saputo mettere in crisi alcuni stereotipi familiari, ma anche rilanciare la questione ai padri, affinché quest’ultimi potessero interrogarsi rispetto agli stessi stereotipi. Abbiamo infine allestito dei webinar di confronto online, condotti da due psicologhe del team, con un piccolo gruppo di uomini che è venuto a conoscenza dell’iniziativa tramite la pagina. Grazie ai webinar i partecipanti hanno potuto spostare la prospettiva dal “sentirsi vittima” al “sentirsi autore” trovando gli elementi potenziali, che anche al proprio interno, potrebbero sfociare in DV e IPV.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.