Il dibattito sulla rigenerazione dei paesi marginalizzati e spopolati delle aree interne italiane restituisce ormai da tempo ricerche ed azioni, intraprese in un alveo culturale nutrito e già consolidato, tenute insieme dal comune denominatore dell’agire “con”, dell’ascolto dei territori. È l’ambito in cui si colloca la ricerca indagata nel saggio, tessendo trame con gli studi e le esperienze condotte in precedenza sull’abitare il Mediterraneo, altre genie di “internità”, dalle oasi egiziane alle valli marocchine. In particolare in relazione allo studio della casa mediterranea, in quella dimensione geografica e culturale, legandosi alle tipo-morfologie ed alle “trasposizioni mitopoietiche” che hanno caratterizzato le teorizzazioni sulla mediterraneità del Movimento Moderno, che finiva per identificare e riconoscere un Mediterraneo delle forme per l’abitare in relazione ai luoghi. Oggi, al cospetto di un bacino percorso da conflitti, povertà, migrazioni, “autocolonizzazioni” occidentalizzanti, è importante interrogarsi su quali siano i temi pregnanti per una ricerca sull’abitare, in riferimento alla dimensione etica e politica dell’architettura, nella sua accezione più estesa. Il saggio individua il focus della ricerca sull'abitare e ri-abitare contesti spopolati e marginalizzati nella la conoscenza profonda dei contesti, non limitata alla storia insediativa ed alle forme delle architetture in relazione al clima, con l'obiettivo di giungere alla costruzione di una consapevolezza che può derivare solo dall’ascolto dei bisogni, dei pensieri, dei desiderata di chi quelle architetture deve non soltanto co-costruirle subendole, ma abitarle scegliendole. Il saggio, a partire da queste premesse, giunge a definire le coordinate per un rinnovato "contestualismo" negli studi urbani legati ai temi delle pratiche rigenerative.
Tanti paesi tra Mediterraneo ed Europa Note per una ricerca / Picone, Adelina. - (2023), pp. 20-28.
Tanti paesi tra Mediterraneo ed Europa Note per una ricerca
Adelina Picone
2023
Abstract
Il dibattito sulla rigenerazione dei paesi marginalizzati e spopolati delle aree interne italiane restituisce ormai da tempo ricerche ed azioni, intraprese in un alveo culturale nutrito e già consolidato, tenute insieme dal comune denominatore dell’agire “con”, dell’ascolto dei territori. È l’ambito in cui si colloca la ricerca indagata nel saggio, tessendo trame con gli studi e le esperienze condotte in precedenza sull’abitare il Mediterraneo, altre genie di “internità”, dalle oasi egiziane alle valli marocchine. In particolare in relazione allo studio della casa mediterranea, in quella dimensione geografica e culturale, legandosi alle tipo-morfologie ed alle “trasposizioni mitopoietiche” che hanno caratterizzato le teorizzazioni sulla mediterraneità del Movimento Moderno, che finiva per identificare e riconoscere un Mediterraneo delle forme per l’abitare in relazione ai luoghi. Oggi, al cospetto di un bacino percorso da conflitti, povertà, migrazioni, “autocolonizzazioni” occidentalizzanti, è importante interrogarsi su quali siano i temi pregnanti per una ricerca sull’abitare, in riferimento alla dimensione etica e politica dell’architettura, nella sua accezione più estesa. Il saggio individua il focus della ricerca sull'abitare e ri-abitare contesti spopolati e marginalizzati nella la conoscenza profonda dei contesti, non limitata alla storia insediativa ed alle forme delle architetture in relazione al clima, con l'obiettivo di giungere alla costruzione di una consapevolezza che può derivare solo dall’ascolto dei bisogni, dei pensieri, dei desiderata di chi quelle architetture deve non soltanto co-costruirle subendole, ma abitarle scegliendole. Il saggio, a partire da queste premesse, giunge a definire le coordinate per un rinnovato "contestualismo" negli studi urbani legati ai temi delle pratiche rigenerative.File | Dimensione | Formato | |
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