L’esecuzione delle sentenze delle commissioni tributarie

L’indagine sulla natura, funzione ed effetti giuridici dell’esecuzione delle sentenze delle Commissioni tributarie ha richiesto prima l’analisi del principio di effettività dell’esecuzione delle pronunce giudiziali, essendo stato bene scolpito dalla giurisprudenza costituzionale italiana che siffatto principio è un segmento imprescindibile di ogni procedimento giudiziale quale necessario corollario della tutela effettiva di quanto deciso dal giudice di cognizione e nei limiti di quanto il legislatore abbia previsto anche per quelle decisioni nei cui confronti il legislatore non abbia disposto esplicitamente un mezzo di esecuzione. Tale analisi ha permesso alla seconda parte dell’analisi di individuare nel giudizio per l’ottemperanza la modalità per l’esecuzione, a favore del contribuente, delle sentenze tributarie sia ancora impugnabili, sia passate in giudicato, come individuate, successivamente alla modifica del d.Lgs. n.156 del 2015 della disciplina già contenuta nellì’art.70 del d.Lgs. n.546 del 1992, atteso che per il pagamento del tributo in pendenza del processo, l’Amministrazione finanziaria opera con la sua potestà di autotutela esecutiva prevista dalle singole leggi d’imposta. La terza sezione dello studio attiene alla regolamentazione legislativa del giudizio per l’ottemperanza e alle interpretazioni giurisprudenziali prendendo le mosse dall’individuazione dell’oggetto del giudizio per l’ottemperanza nel contenuto della sentenza da eseguire in quanto impone al giudice tributario l’interpretazione del decisum non limitata alla formula conclusiva in cui si riassume il contenuto della sentenza precettiva, ma ampliata all’essenza e all’effettiva portata da ricavarsi anche dai motivi che lo sorreggono, costituendo essi utili elementi di interpretazione in riferimento alle stesse domande introduttive delle parti processuali.