In un contesto di progresso delle tecniche e delle tecnologie per la digitalizzazione dei beni culturali, l'utilizzo di modelli informativi digitali favoriscono oggi la conoscenza e lo studio delle stratificazioni storiche e l'analisi degli aspetti formali-percettivi e geometrico-decorativi degli elementi che concorrono alla monumentalità dell'opera stessa. Allo stesso tempo oggi queste tecnologie, insieme ai più avanzati linguaggi digitali di comunicazione ed esplorazione XR (Extended Reality), possono avere un impatto altamente positivo sulla divulgazione del patrimonio, democratizzando così la transizione digitale ed insieme reinventando le frontiere della conoscenza, favorendo l'accessibilità delle opere di architettura del passato anche per una categoria di utenti non specialistici che diventano parte integrante di un’esperienza caratterizzata da diversi livelli di interattività ed immersività. In questa direzione, il contributo esemplifica l'attività di ricerca svolta sul complesso della Mostra d'Oltremare di Napoli, in particolare sui suoi ingressi meridionali, in gran parte distrutti durante il secondo conflitto mondiale o trasformati a seguito delle trasformazioni resesi necessario nel dopoguerra. Oggi rimangono solo alcune parti architettoniche degli originari padiglioni che delimitavano e conformavano il sistema di accesso e collegamento a territorio meridionale circostante, tra cui l’ex funivia fascista che collegava la parte alta della città al sistema verde della Mostra d’Oltremare. Lo scopo di questo studio è quello di esplorare e ricreare l'intricata relazione tra le architetture della Mostra e il sistema di accesso e collegamento alla città, con lo sviluppo di un sistema informativo multidimensionale, che integra dati fotogrammetrici aggiornati e documenti cartografici e iconografici storici. In questo modo, è stato possibile ricreare digitalmente l'eredità intangibile di elementi architettonici e figurativi che sono andati perduti nel tempo. Così, il modello digitale può svolgere un ruolo centrale nella memoria del nostro patrimonio storico, per rileggere le sequenze temporali sfruttando le potenzialità delle tecnologie XR, offrendo una fusione tra reale e virtuale senza soluzione di continuità. Un’esperienza nel quale le immagini digitali sono ibridate nella realtà, aprendo le analisi specialistiche e ricostruttive ad un pubblico più ampio, proprio del turismo virtuale, che sperimentare un vero e proprio dialogo sensoriale tra la realtà e la propria immaginazione, costruendo nuove frontiere dell’emozione, e del sapere.
Realtà estesa all'eredità architettonica perduta. Il sistema di accesso meridionale alla Mostra d'Oltremare / Vindrola, PEDRO GABRIEL; Elefante, Erika; Antuono, Giuseppe; D'Agostino, Pierpaolo. - (2024).
Realtà estesa all'eredità architettonica perduta. Il sistema di accesso meridionale alla Mostra d'Oltremare
Pedro Gabriel Vindrola;Erika Elefante;Giuseppe Antuono;Pierpaolo D'Agostino
2024
Abstract
In un contesto di progresso delle tecniche e delle tecnologie per la digitalizzazione dei beni culturali, l'utilizzo di modelli informativi digitali favoriscono oggi la conoscenza e lo studio delle stratificazioni storiche e l'analisi degli aspetti formali-percettivi e geometrico-decorativi degli elementi che concorrono alla monumentalità dell'opera stessa. Allo stesso tempo oggi queste tecnologie, insieme ai più avanzati linguaggi digitali di comunicazione ed esplorazione XR (Extended Reality), possono avere un impatto altamente positivo sulla divulgazione del patrimonio, democratizzando così la transizione digitale ed insieme reinventando le frontiere della conoscenza, favorendo l'accessibilità delle opere di architettura del passato anche per una categoria di utenti non specialistici che diventano parte integrante di un’esperienza caratterizzata da diversi livelli di interattività ed immersività. In questa direzione, il contributo esemplifica l'attività di ricerca svolta sul complesso della Mostra d'Oltremare di Napoli, in particolare sui suoi ingressi meridionali, in gran parte distrutti durante il secondo conflitto mondiale o trasformati a seguito delle trasformazioni resesi necessario nel dopoguerra. Oggi rimangono solo alcune parti architettoniche degli originari padiglioni che delimitavano e conformavano il sistema di accesso e collegamento a territorio meridionale circostante, tra cui l’ex funivia fascista che collegava la parte alta della città al sistema verde della Mostra d’Oltremare. Lo scopo di questo studio è quello di esplorare e ricreare l'intricata relazione tra le architetture della Mostra e il sistema di accesso e collegamento alla città, con lo sviluppo di un sistema informativo multidimensionale, che integra dati fotogrammetrici aggiornati e documenti cartografici e iconografici storici. In questo modo, è stato possibile ricreare digitalmente l'eredità intangibile di elementi architettonici e figurativi che sono andati perduti nel tempo. Così, il modello digitale può svolgere un ruolo centrale nella memoria del nostro patrimonio storico, per rileggere le sequenze temporali sfruttando le potenzialità delle tecnologie XR, offrendo una fusione tra reale e virtuale senza soluzione di continuità. Un’esperienza nel quale le immagini digitali sono ibridate nella realtà, aprendo le analisi specialistiche e ricostruttive ad un pubblico più ampio, proprio del turismo virtuale, che sperimentare un vero e proprio dialogo sensoriale tra la realtà e la propria immaginazione, costruendo nuove frontiere dell’emozione, e del sapere.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.