Nell’ambito della conservazione e della valorizzazione del patrimonio storico e culturale, la ricostruzione digitale rappresenta ormai uno strumento fondamentale per ridare vita, ma soprattutto esplorare, antiche rovine distrutte e talvolta dimenticate. Attraverso l’utilizzo coeso delle moderne tecnologie digitali e processi atti alla ricostruzione di manufatti appartenenti al patrimonio archeologico storico, è possibile portare alla luce l’identità di antiche architetture, ripercorrerne la storia dagli albori della loro esistenza, mediante lo studio di mappe storiche, conoscerne le trasformazioni avvenute durante diverse epoche e in particolare consentirne la diffusione e la condivisione. La ricerca pone l’attenzione sulla ricostruzione digitale del Teatro romano di Neapolis, noto come Teatro romano dell’Anticaglia, un sito archeologico ubicato nel cuore del centro storico di Napoli. Fu costruito nel I secolo a.C. prendendo il posto di una preesistente costruzione greca, definendo così una delle più grandi magnificenze architettoniche per Neapolis, tale da essere delineata la ‘custode della cultura ellenica’. Edificato secondo la tipica forma semicircolare, sfruttava la pendenza naturale del territorio, così da garantire una visione ottimale ai circa 6000 spettatori che era in grado di contenere; questo assetto subì, però, forti modifiche nel corso del tempo a causa di eventi naturali, come l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., a cui si sono susseguiti diversi restauri, atti di saccheggio, in cui il materiale venne sottratto per altre costruzioni, fasi di abbandono e infine, riutilizzo degli spazi ad altri scopi. Attualmente, il sito risulta essere poco visibile a causa delle perdite avvenute nel corso del tempo, ma soprattutto per la stratificazione del territorio, tale da aver inglobato il sito, intrappolandolo tra gli edifici circostanti, per cui accessibile solo tramite abitazioni private. La sfida è quella di riportare alla luce questo importante manufatto in stato di rovina sfruttando al meglio le tecnologie digitali, per dare l’opportunità di conoscere tramite modelli virtuali e fisici il suddetto, ma soprattutto oltrepassare il limite della quasi totale inaccessibilità fisica rendendo fruibile un sito nascosto seppure grazie al mondo digitale.

Le rovine romane a Napoli: il teatro intrappolato / Cicala, Angela; Barile, Gianluca. - (2024), pp. 359-369.

Le rovine romane a Napoli: il teatro intrappolato

Angela Cicala
;
Gianluca Barile
2024

Abstract

Nell’ambito della conservazione e della valorizzazione del patrimonio storico e culturale, la ricostruzione digitale rappresenta ormai uno strumento fondamentale per ridare vita, ma soprattutto esplorare, antiche rovine distrutte e talvolta dimenticate. Attraverso l’utilizzo coeso delle moderne tecnologie digitali e processi atti alla ricostruzione di manufatti appartenenti al patrimonio archeologico storico, è possibile portare alla luce l’identità di antiche architetture, ripercorrerne la storia dagli albori della loro esistenza, mediante lo studio di mappe storiche, conoscerne le trasformazioni avvenute durante diverse epoche e in particolare consentirne la diffusione e la condivisione. La ricerca pone l’attenzione sulla ricostruzione digitale del Teatro romano di Neapolis, noto come Teatro romano dell’Anticaglia, un sito archeologico ubicato nel cuore del centro storico di Napoli. Fu costruito nel I secolo a.C. prendendo il posto di una preesistente costruzione greca, definendo così una delle più grandi magnificenze architettoniche per Neapolis, tale da essere delineata la ‘custode della cultura ellenica’. Edificato secondo la tipica forma semicircolare, sfruttava la pendenza naturale del territorio, così da garantire una visione ottimale ai circa 6000 spettatori che era in grado di contenere; questo assetto subì, però, forti modifiche nel corso del tempo a causa di eventi naturali, come l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., a cui si sono susseguiti diversi restauri, atti di saccheggio, in cui il materiale venne sottratto per altre costruzioni, fasi di abbandono e infine, riutilizzo degli spazi ad altri scopi. Attualmente, il sito risulta essere poco visibile a causa delle perdite avvenute nel corso del tempo, ma soprattutto per la stratificazione del territorio, tale da aver inglobato il sito, intrappolandolo tra gli edifici circostanti, per cui accessibile solo tramite abitazioni private. La sfida è quella di riportare alla luce questo importante manufatto in stato di rovina sfruttando al meglio le tecnologie digitali, per dare l’opportunità di conoscere tramite modelli virtuali e fisici il suddetto, ma soprattutto oltrepassare il limite della quasi totale inaccessibilità fisica rendendo fruibile un sito nascosto seppure grazie al mondo digitale.
2024
9788899586492
Le rovine romane a Napoli: il teatro intrappolato / Cicala, Angela; Barile, Gianluca. - (2024), pp. 359-369.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Explora_24_Cicala_Barile.pdf

accesso aperto

Tipologia: Versione Editoriale (PDF)
Licenza: Dominio pubblico
Dimensione 111.79 MB
Formato Adobe PDF
111.79 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/999375
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact